9 luglio 2018

9 Luglio 2018

Una fede che commuove Dio

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 9,18-26)
In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli. Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata.
Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andata via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.

Il commento

Giunse uno dei capi, gli si prostrò [prosekúneidinanzi e disse…” (9,18). Il brano evangelico riporta uno dei tanti racconti di guarigione che segnano la missione di Gesù. Al centro di questa pagina troviamo un padre disperato e una donna umiliata e sofferente. Sono solo i frammenti di quella storia di dolore che attraverso tutta la vicenda umana. Sono icona di quell’umanità che ogni giorno soffre e lotta, un’umanità che rischia di essere travolta dal male perché non sa come affrontarlo. I protagonisti di questo racconto incontrano Gesù e ritrovano la speranza. Quanta parte dell’umanità, invece, vive nella più cupa rassegnazione, schiacciata sotto il peso del male. Il dolore non ha accecato il loro sguardo anzi accende una fede ancora più limpida. L’uomo, presentato da Matteo come “uno dei capi”, si avvicina a Gesù con profondo rispetto, prima di parlare si prostra dinanzi a Gesù (91,8). Il verbo proskunéō non indica soltanto la doverosa riverenza ma esprime a coscienza di stare dinanzi a Dio. Nell’AT questo verbo descrive l’atteggiamento dell’uomo dinanzi a Dio (Gen 22,5; Es 12,27). Con lo stesso verbo Matteo annuncia la fede dei Magi quando entrano nella casa dove si trova il Bambino: “Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono” (2,11). Il protagonista di questa scena, dunque, manifesta la sua fede nella potenza divina di Gesù. La richiesta contiene una professione di fede nella resurrezione: “Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà” (9,18). Dinanzi alla morte tutti si fermano, ammutoliti dal dolore. Quest’uomo, invece, crede fermamente che il profeta di Nazaret è capace di ridare la vita alla sua bambina. Una fede come questa commuove il Figlio di Dio e lo costringe a intervenire.

Ho sperimentato che non è facile accompagnare coloro che vivono nel dolore. Vi invito a pregare così: “Signore, insegnami a stare accanto a chi soffre, senza smarrire la speranza. Donami la grazia di comunicare la fede nei momenti più desolanti e di manifestare, attraverso l’umana condivisione, il tuo amore e la tua presenza”.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.