8 agosto 2018

7 Agosto 2018

La vittoria dell’umiltà

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 14,22-36)
[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».
Compiuta la traversata, approdarono a Gennèsaret. E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati e lo pregavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello. E quanti lo toccarono furono guariti.

Parola del Signore

Il commento

Signore, salvami! E subito Gesù tese la mano, lo afferrò…” (14, 30.31). In questo racconto Pietro appare doppiamente vittorioso. In primo luogo, quando vede Gesù camminare sul mare e gli chiede di poter fare altrettanto. Così facendo vince l’istintiva paura che imprigiona ogni essere umano. Camminare sulle acque indica quelle scelte nient’affatto ordinarie e apparentemente poco ragionevoli che facciamo in nome della fede. La scelta di Pietro è coraggiosa ma non evita i momenti di prova e neanche quelli in cui, a causa della paura, comincia ad affondare. Ma proprio nel momento in cui appare più debole, appare una seconda vittoria della fede, quella decisiva, racchiusa nel grido: “Signore, salvami!” (14,30). Pietro non dimentica la misericordia di Dio, riconosce di non poter da solo affrontare la vita e invoca l’aiuto di Dio. E subito Gesù tende la mano, afferra quella di Pietro e lo mette in salvo. In fondo questa è una vittoria della fede. Commenta Sant’Agostino: il Signore “sì è abbassato e t’ha preso per mano. Con le tue sole forze non puoi alzarti. Stringi la mano di Colui che scende fino a te” (Commento ai salmi, 95,7). La fede si gioca su due piani: il coraggio di rispondere alla chiamata; l’umiltà di riconoscere la nostra fragilità. Vivere la fede significa imparare ad intrecciare questi due registri.

La pagina evangelica si conclude con la dichiarazione di fede affidata agli apostoli: “Veramente tu sei il Figlio di Dio!” (14,33). È  l’affermazione che dovremmo ripetere ogni giorno.  Oggi vi invito a farlo con questa preghiera.

Signore Gesù, grazie perché sei venuto in mezzo a noi, grazie perché sei salito sulla nostra barca, grazie perché sei entrato nella nostra vita, grazie perché ci doni la possibilità di giungere all’altra riva, di realizzare i nostri desideri non seguendo l’istinto del cuore ma la tua santa volontà. Anche noi, come gli apostoli, oggi diciamo: Veramente tu sei il Figlio di Dio, il Dio con noi, il Dio per noi. A Te oggi volgiamo lo sguardo A te vogliamo consegnare la nostra vita, certi che solo con Te possiamo giungere all’eterna gioia. Amen



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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