10 agosto 2018

10 Agosto 2018

Uomini di onore

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 12,24-26)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà».

Il commento

Se uno mi vuol seguire, mi segua e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà” (12, 26). I due verbi della fede – seguire e servire – sono al presente, il verbo onorare è al futuro. Colui che oggi segue Gesù, il Crocifisso, non riceverà l’applauso del mondo, ma sarà rivestito di onore e gloria dal Padre. Uomini di onore secondo il Vangelo. Il futuro indeterminato non attenua la certezza di quest’affermazione. Seguire Gesù significa diventare, come Lui, chicco di grano gettato nella terra, camminare sulla via dell’umiliazione, sottrarsi ai canoni di un mondo che calcola il valore della vita con i beni materiali o il successo. Non dobbiamo però pensare ad una vita segnata dalla sofferenza o dalla tristezza. Gesù che ha sperimentato la gioia della comunione con gli amici e con la gente che a Lui si rivolgeva, ha fatto il bene, ha seminato speranza. La sua è stata una vita bella e piena, vissuta nell’amore. Chi segue Lui riceve la possibilità di vivere nell’amore e di riempire di gioia la vita degli altri.

L’immagine del chicco che cade in terra ha una sua drammaticità perché richiama la croce. E tuttavia, più che una vita di fatiche e sofferenze dobbiamo sottolineare una vita segnata dall’amore. L’amore è una luce che permette di accettare anche le contraddizioni del vivere, le incomprensioni e tutte quelle difficoltà e/o ostilità che incontriamo a causa del Vangelo. Non è facile vivere da cristiani in una società che propone stili di vita radicalmente differenti e opposti al Vangelo. L’amore che Dio dona ai discepoli dona il coraggio di non assumere la mentalità del mondo. Questa certezza ha permesso a tanti uomini e donne di dare la vita come san Lorenzo, il martire che oggi celebriamo. Chi muore per la fede, vive per sempre. Come il chicco di grano diventa fecondo se cade in terra (12,24), così il sangue dei martiri è seme di fecondità. Siamo certi che l’eroica testimonianza di tanti cristiani, anche quella più nascosta, porterà nel terzo millennio una nuova fioritura di Chiesa.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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