Scuola

Cara scuola, caro libri

caro libri

di Ida Giangrande

È giusto che la voce “libri scolastici” pesi sul bilancio di una famiglia più del dovuto? Quello allo studio non dovrebbe essere un diritto garantito?

Il conto alla rovescia è iniziato. Pochi giorni ancora è la prima campanella segnerà l’inizio di una nuovo anno scolastico. Tutti contenti, anche se la Scuola italiana non sembra proprio in ottima salute a giudicare dalle cattedre vacanti. Ma il punto di questa riflessione è un altro: quanto costeranno i libri di testo ai genitori?

Il caro libri è un problema vecchio come il mondo, se ne sente parlare da sempre ma come tante altre cose, nel corso degli anni, non è cambiato nulla. Secondo i calcoli dell’Osservatorio Nazionale di Federconsumatori, il ritorno nelle aule significherà un esborso di 526 euro a studente, vale a dire lo 0,8% in più rispetto a un anno fa per l’acquisto di astucci, diari, quaderni, blocchi da disegno e quant’altro. Secondo quanto riporta Ansa, particolarmente gravosi, come sempre, saranno i costi per i libri di testo. Nonostante sia stata rilevata un’ulteriore flessione che si aggiunge a quella dello scorso anno, le spese sono ancora elevate e mettono a dura prova i bilanci delle famiglie: nel 2018 mediamente per i libri e 2 dizionari si spenderanno 456,90 euro per ogni ragazzo, l’1,1% in meno rispetto allo scorso anno (calcolo effettuato da Federconsumatori prendendo in considerazione le diverse classi delle scuole medie inferiori, licei e istituti tecnici).

Le spese sono particolarmente alte per gli alunni delle prime classi. Ad esempio per uno studente di prima media si spenderanno mediamente per libri di testo + 2 dizionari 428,80 euro (-0,1%). A questi vanno aggiunti 526 euro per il corredo scolastico e i ricambi durante l’intero anno, per un totale di 954,80 euro. Esemplare anche il caso di un ragazzo iscritto al primo liceo: la spesa per i libri di testo e per 4 dizionari ammonterà a 651,60 euro (-5,4% rispetto allo scorso anno) e a 522 euro per il corredo scolastico e i ricambi. Totale, ben 1.177,60. Importi che, commenta opportunamente Federconsumatori, “risultano proibitivi per molte famiglie”.

“Le conseguenze della povertà e del disagio sociale non devono compromettere in alcun modo il diritto allo studio, per questo è fondamentale predisporre sostegni mirati per tutelare i ragazzi e garantire loro un futuro”, dichiara Emilio Viafora, presidente di Federconsumatori. In questo quadro, si sottolinea: “È opportuno che il Ministero dell’Istruzione provveda ad avviare controlli rigidi sui tetti di spesa previsti per i libri, per evitare che vengano superati, e a intraprendere interventi mirati ad incentivare l’editoria elettronica. Auspichiamo, inoltre, che vengano correttamente pubblicati online gli aggiornamenti per le nuove edizioni dei testi (in modo che chi acquista una vecchia edizione possa comunque utilizzarla grazie agli aggiornamenti) e ad ampliare i prestiti da parte di scuole e biblioteche comunali”.

 




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