8 settembre 2018

8 Settembre 2018

Un foglio bianco

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 1,1-16.18-23)
Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide. Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Uria, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asaf, Asaf generò Giosafat, Giosafat generò Ioram, Ioram generò Ozìa, Ozìa generò Ioatàm, Ioatàm generò Acaz, Acaz generò Ezechìa, Ezechìa generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosìa, Giosìa generò Ieconìa e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia. Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconìa generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo. Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa Dio con noi.

Il commento

Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo” (1,16). Maria è la Madre di Gesù, il Messia atteso, il Salvatore del mondo. Onorando Maria, celebriamo Gesù, Signore nostro. Questo legame è la ragione ultima della celebrazione odierna. Tutto è in relazione a Cristo. Il valore della nostra vita dipende unicamente dal nostro rapporto con il Figlio di Dio. È questo anche il senso della lunga genealogia che apre il Vangelo di Matteo: una storia secolare che di padre in figlio giunge fino a Gesù. Tutto trova compimento nella nascita di Colui che manifesta pienamente il volto di Dio. Quando la genealogia arriva a Giuseppe, cambiando il registro grammaticale usato fino a quel momento, l’evangelista annuncia che la nascita è legata esclusivamente alla madre: “dalla quale è nato Gesù” (1,16). In questo caso, ovviamente, il verbo non è più posto nella forma attiva (generò) ma in quella passiva: è generato. Questo racconto nasce dall’intenzione di spiegare la nascita di Gesù (Mt 1,1), in realtà avvolge questo evento nel mistero: se non è Giuseppe che ha generato, chi è il Padre? Mi piace vedere in questo interrogativo la primizia e l’icona di quel mistero che appartiene alla vita di ogni uomo.

La Chiesa c’invita a celebrare il giorno in cui Maria viene alla luce. In questo primo apparire sulla scena del mondo, ogni creatura umana è solo una piccola cosa, un foglio bianco rispetto al libro della vita, un timido germoglio rispetto al fiore. Contempliamo la creatura nel suo nascere perché la sua grandezza non dipende dalle opere che compie successivamente ma dalla grazia che, nel caso di Maria, Dio ha già comunicato con abbondanza. Teresa di Lisieux dedica a Maria la sua ultima poesia: “Vicino a te, Maria, amo restar piccola: /  vedo le grandezze umane tanto vane. /  Presso Elisabetta, che ti accoglie in visita, /  l’ardente carità imparo a praticare” (Perché t’amo, Maria, 54,6). Chiediamo anche noi la grazia di non cercare alcuna grandezza umana ma quella carità nascosta che fa risplendere la luce di Dio



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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