Terrorismo

Attacco alle due Torri, per non dimenticare…

11 settembre

di Ida Giangrande

2. 974 sono le vittime di quell’11 settembre. Un giorno lontano ma ancora troppo vicino alla mente e al cuore.

Martedì 11 settembre 2001, non conto più i giorni che ci separano da quel momento e, di certo, non ricordo i nomi delle vittime, ma se chiudo gli occhi le immagini di quella tragedia che ha segnato la storia, mi ritornano in mente come le foto di una momento che vorresti poter dimenticare.

Era la prima volta nella mia vita che assistevo ad una scena del genere, e non avrei mai potuto immaginare che la cattiveria dell’uomo arrivasse a tanto e che quella sarebbe stata solo la prima di una lunga serie di eventi simili. La voce concitata del cronista alla televisione commentava le immagini che provenivano da lontano, dalla Terra di Zio Sam, per molti simbolo del potere economico mondiale. Le notizie erano confuse, l’atmosfera febbrile. Le immagini dello schianto di un aereo in una delle due Torri gemelle del World Trade Center e la deflagrazione successiva, si ripetevano all’infinito sugli schermi di tutto il mondo. E poi le persone in fuga, un grattacielo che si sbriciola in una nube di polvere bianca che in un attimo inonda la città di New York, inghiottisce le persone che cercano di sfuggire all’oblio e le restituisce all’occhio delle telecamere e di un mondo incredulo e impotente come statue di argilla bianca.

Più tardi si sarebbe saputo che si era trattato di un attentato terroristico e che 2. 974 persone avevano perso la vita. Ma in quel momento era di scena la disperazione. I corpi che si lasciano cadere nel vuoto come tante piccole bamboline di pezza per sfuggire alle fiamme degli incendi, le urla concitate di chi guardava senza poter fare nulla e le sirene spiegate di ambulanze, pompieri e polizia. Gli Stati Uniti erano sotto attacco e insieme a loro anche tutto il resto del mondo. Ma non sarebbe stata l’unica nazione ferita, molte altre da quel giorno avrebbero vissuto il loro 11 settembre. E dopo la rivendicazione terroristica, tutto ciò che resta, ancora oggi, è il vuoto lasciato dalle persone, l’umanità impoverita dalla perdita di vite innocenti, e la dissacrazione dei corpi dispersi tra le macerie, dilaniati e smembrati dall’efferatezza della follia.

Molti sono gli eventi di cui si celebra la memoria e l’11 settembre da quel triste 2001 appartiene a questa triste rassegna. Commemorare per non dimenticare il dolore della perdita, le lacrime versate, i figli abbandonati, quelli strappati alle loro famiglie, il volto di amici, fidanzati, mariti che in una mattina come tante, sono usciti di casa per non tornare più. È loro che non vogliamo dimenticare: le vittime innocenti che in quell’11 settembre hanno pagato il prezzo più alto.

Non c’è tribunale o giustizia umana che possa ricompensare il dolore del distacco, la morte violenta e immotivata, ma la vita è altro e nell’ottica dell’infinito anche la fine non è altro che un nuovo inizio.

 




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