22 settembre 2018

22 Settembre 2018

Tra il dire e il fare…

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 8,4-15)
In quel tempo, poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!». I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché vedendo non vedano e ascoltando non comprendano. Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.

Il commento

Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto” (8,8). La parabola descrive il cammino faticoso della fede e gli ostacoli che dobbiamo affrontare per diventare discepoli fedeli. La conclusione tuttavia è piena di speranza. È lo stesso Gesù che spiega le ragioni che danno la terreno, cioè alla nostra vita, una fecondità che supera ogni attesa: “ sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza” (8,15). In questo versetto troviamo tre verbi e ciascuno ha la sua importanza. Chi impara a coniugarli tutti e tre trova la via della fecondità. Gesù invita anzitutto ad ascoltare con “cuore integro e buono”. In secondo luogo chiede di custodire la Parola. Sono queste le due condizioni essenziali per portare frutto. Ascoltare è di tutti, custodire è di alcuni, portare frutto è di pochi. Quante volte abbiamo ascoltato ma non ci siamo preoccupati di custodire né di tradurre il Vangelo in scelte precise e coerenti. Diversamente da Matteo, Luca non accenna alle diverse percentuali di fecondità (Mt 13,8), parla direttamente del centuplo, fa capire che l’ascolto e l’accoglienza sincera del Vangelo fanno della nostra vita un albero carico di frutti. Tra l’ascoltare e il portare frutto troviamo il verbo custodire, come un ponte che unisce due sponde apparentemente lontane. La sapienza popolare ricorda che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Il Vangelo invece esorta a coniugare il verbo custodire. In greco è kathékō che significa trattenere (Lc 4,42). Dobbiamo dunque custodire con estrema cura la Parola che Dio dona, se l’accogliamo come un bene essenziale, faremo di tutto per non perderla. Anzi, saremo disposti a rinunciare ad altre cose pur di conservare quella luce che permette di vedere correttamente ogni altra cosa. “Conservate [kathéchete] le tradizioni così come ve le ho trasmesse”, scrive Paolo (1Cor 11,2). Oggi chiediamo la grazia di tenere ben stretta la Parola di Dio con l’intima certezza di trovare in essa vita e gioia in abbondanza.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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