27 settembre 2018

27 Settembre 2018

Leggere gli eventi

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 9,7-9)
In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.

Il commento

Il tetrarca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare” (9,7). La traduzione letterale suona così: “Ascoltava tutti gli avvenimenti” [ekousen ta ginómena pánta]. Ascoltare è il verbo del discepolo. In questo caso l’ascolto non fa riferimento alla parola ma agli avvenimenti che riguardano un certo Gesù di Nazaret. Erode ascolta ma non comprende, non sa leggere, è come un analfabeta che non sa decifrare gli eventi. La parola che Dio fa risuonare attraverso la persona di Gesù e gli avvenimenti che ruotano attorno a Lui, è per lui oscura, enigmatica: “non sapeva che cosa pensare”. Anche i suoi immediati collaboratori e consiglieri appaiono incapaci di rispondere alla domanda: “Chi è questo Gesù?”. Il Vangelo riporta una ridda di opinioni, proprio come accade oggi. Viviamo in un mondo dove tutto è diventato opinione, tutti pensano di sapere tutto e di poter dare giudizi su tutto. E così le parole s’intrecciano, si mescolano e si sovrappongono ma … invece di accendere la luce, soffocano la Parola, impediscono di comprendere la verità.

Questo brano evangelico è solo un breve accenno ma apre un’interessante riflessione sulla necessità di imparare a leggere la realtà che accade sotto i nostri occhi nel tentativo di capire gli appelli di Dio. Pochi sanno leggere perché mancano della luce necessaria. Per leggere i fatti dobbiamo usare tre diversi registri complementari: la ragione, il cuore e la fede. la ragione ci aiuta a comprendere il valore e il senso nascosto delle cose. Il cuore permette di non restare alla superficie, gli affetti e i sentimenti non sono marginali nella vita di una persona, possono diventare una gabbia o una porta, possono chiuderci in una passione che acceca lo sguardo oppure donare intuizioni che allargano l’orizzonte delle conoscenze. Tutto questo non basta. Abbiamo bisogno anche e soprattutto della fede che dona la grazia di leggere la realtà nella luce di Dio, come annuncia l’apostolo: “Ora voi avete ricevuto l’unzione dal Santo, e tutti avete la conoscenza” (1Gv 2,20). È questa la fede che oggi chiediamo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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