CORRISPONDENZA FAMILIARE

di don Silvio Longobardi

“Invochiamo Maria come Regina della famiglia”

1 Ottobre 2018

Vergine Maria con Gesù Bambino

“In questo tempo di prova, in cui il volto della Chiesa viene sfigurato, papa Francesco ha chiesto a tutti i cristiani di intensificare la preghiera del Rosario. Chiediamo alla Vergine di custodire e proteggere le nostre famiglie in un contesto sociale e culturale che demolisce i pilastri che sostengono la casa domestica e la società”.

Cari amici,

nella tradizione ecclesiale il mese di ottobre ha una marcata impronta missionaria, sulla soglia di questo mese incontriamo Teresa di Lisieux, la santa che oggi celebriamo nella liturgia, Patrona delle Missioni. Ma è anche il mese del Rosario, un tempo tutto particolare in cui la Chiesa si affida alla Vergine con la preghiera universalmente più diffusa.

In questo tempo di prova, in cui il volto della Chiesa viene sfigurato, papa Francesco ha chiesto a tutti i cristiani di intensificare la preghiera attraverso la recita quotidiana del Rosario. Accolgo ben volentieri questo appello perché non possiamo combattere la battaglia contro il male senza l’aiuto che viene dal Cielo, senza la premurosa protezione con la quale la Vergine Maria accompagna il cammino della Chiesa. Oggi vi invito a invocare Maria come Regina della famiglia.

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Nella tradizione orante della Chiesa, Maria è invocata sia come Madre che come Regina. I due titoli ricorrono spesso nelle litanie lauretane, sono entrambi legati alla missione ecclesiale affidata a Maria e si completano a vicenda. La maternità di Maria indica la tenerezza con cui segue e accompagna il cammino dei suoi figli, la sua costante preoccupazione perché possano crescere come Gesù, “in età, sapienza e grazia” (Lc 2,52) fino alla pienezza della fede che è la santità.

Quando invece invochiamo Maria come Regina vogliamo maggiormente sottolineare il suo ruolo di guida e di governo. Ella, infatti, è stata associata al Figlio e da Lui “esaltata come la regina dell’universo” (Lumen gentium, 59). Invocarla come Regina significa sottomettere a Maria ogni cosa, ogni pensiero, ogni scelta. E lei, che nella vita terrena ha cercato e conosciuto solo la volontà del Padre, indicherà con sicurezza la strada da percorrere e ci aiuterà a perseverare nelle vie di Dio.

In quanto Regina, Maria ha ricevuto un potere. È il potere dell’amore. Maria esercita questo potere oggi con più efficacia ancora rispetto alla vita terrena. In quanto Regina, Maria partecipa al potere di Dio, cioè il potere di amare. In una bella catechesi dedicata alla regalità di Maria, Benedetto XVI dice: “Ella partecipa alla responsabilità di Dio per il mondo e all’amore di Dio per il mondo” (22 agosto 2012). Quando la invochiamo come Regina, ha detto papa Benedetto, la vediamo tutta protesa verso l’umanità, non è un titolo che la innalza e la allontana ma una grazia che ancora di più la avvicina all’umanità.

Alla Vergine Maria affidiamo tutte le nostre famiglie. Lei conosce le gioie e le fatiche della vita coniugale e familiare: l’esperienza di Nazaret, infatti, rappresenta un riferimento essenziale per gli sposi, la testimonianza di un amore che nasce e cresce nel solco esclusivo della volontà di Dio. Maria aiuta gli sposi a camminare nelle vie della mutua collaborazione e della fedeltà anche quando l’amore comporta non pochi sacrifici. Chiediamo alla Vergine di custodire e proteggere le nostre famiglie in un contesto sociale e culturale che demolisce i pilastri che sostengono la casa domestica e la società. Se tutto è relativo, non dobbiamo stupirci se anche il valore dell’amore diventa relativo. Se l’individualismo è l’unica regola, non dobbiamo restare sorpresi nel constatare che in nome dei diritti individuali viene esaltato tanto il divorzio quanto l’aborto.

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L’invocazione Regina della famiglia si colloca dopo Regina del Rosario e prima di Regina della pace. La famiglia è posta al centro tra l’esperienza di preghiera e l’impegno per la pace. Ogni famiglia è chiamata a riscoprire la preghiera del Rosario come la prima e più importante preghiera mariana. Attraverso la preghiera – e questa in particolare – la comunità domestica viene fortificata nella fede e diventa attiva nel promuovere la pace.

Vi consegno una preghiera semplice da recitare ogni giorno, soprattutto in questo mese dedicato a Colei che con particolare amore accompagna i passi della comunità domestica. Un caro saluto a tutti

don Silvio

A Te, Maria, Regina della famiglia
consegniamo gli sposi
e i figli che Dio ha loro affidato.
Dona loro di cercare la volontà di Dio
e di trovare in Lui la forza della fedeltà.
Tu conosci la chiave dell’amore
che unisce in perfetta unità.
Insegna ai coniugi l’arte di amare Dio
e di amarsi in nome di Dio.
Amen

 




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