4 ottobre 2018

4 Ottobre 2018

Santi non si nasce

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 11,25-30)
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Il commento

Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” (11,25). I santi sono un’autentica parola di Dio e ci aiutano a comprendere ancora meglio il senso, il valore e la radicalità della proposta di fede. Quando pensiamo ai grandi testimoni della fede, abbiamo l’abitudine di contemplare quella santità che risplende nella vita matura. È un’immagine certamente luminosa ma anche lontana dalla nostra vita quotidiana. Troppo lontana. Una tale santità suscita ammirazione ma non diventa una provocazione. È meglio guardare i santi nella fase iniziale del loro cammino di fede, sottolineare l’itinerario di conversione che anch’essi hanno percorso. La conversione di san Francesco si è realizzata attraverso un cammino faticoso durato alcuni anni. La chiesetta di San Damiano è il luogo in cui Francesco riceve la chiamata decisiva. Era il 1206. Il giovane muoveva i primi passi e non aveva ancora dato una forma precisa alla sua vita. Si occupava dei poveri e dei lebbrosi. Tommaso da Celano così descrive l’episodio: «Era già del tutto mutato nel cuore e prossimo a divenirlo anche nel corpo, quando un giorno passò accanto alla chiesa di San Damiano, quasi in rovina e abbandonata da tutti. Condotto dallo Spirito, entra a pregare, si prostra supplice e devoto davanti al Crocifisso e, toccato in modo straordinario dalla grazia divina, si ritrova totalmente cambiato. Mentre egli è così profondamente commosso, all’improvviso – cosa da sempre inaudita! – l’immagine  di Cristo crocifisso, dal dipinto, gli parla movendo le labbra. Francesco, – gli dice chiamandolo per nome – va’, ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina” » (2Cel 10: FF 593). Questa parola lo scuote e lo mette in cammino, gli dona la certezza di avere una missione da svolgere. La chiamata giunge in modo imprevedibile ma trova il giovane già pronto. Anche se ancora non ha compreso bene la volontà di Dio, si butta nell’avventura con un entusiasmo tale da diventare ben presto un testimone credibile e da attirare tanti altri compagni. Santi non si nasce, si diventa.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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