CORRISPONDENZA FAMILIARE

di don Silvio Longobardi

Famiglie non abbiate paura! Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo

22 Ottobre 2018

Giovanni Paolo II

Itto Ogami [CC BY 3.0 ], via Wikimedia Commons

Il ciclone Giovanni Paolo II ha portato un vento nuovo nella Chiesa e ha scelto in modo particolare di dedicare energie e attenzioni alla famiglia. Nella sua memoria vogliamo ricordarlo proprio come il papa della famiglia e invocarlo come patrono di tutti coloro che s’impegnano a promuovere la pastorale familiare.

Cari amici,

nel giorno in cui ha iniziato il suo ministero pontificio, il 22 ottobre 1978, la Chiesa celebra san Giovanni Paolo II. Dal punto di vista liturgico non è una memoria obbligatoria, una scelta strana se pensiamo alla testimonianza vigorosa di questo Papa e alla traccia profonda che egli ha lasciato in ogni ambito della vita ecclesiale. Ancora più strana se pensiamo al fatto che la sua figura sia universalmente nota. Anche la gente del Burkina Faso, il Paese dove oggi mi trovo, ha ricevuto due volte la visita di questo Papa e lo ricorda con affetto. A maggior ragione dobbiamo farlo noi che abbiamo avuto il privilegio di conoscere da vicino Giovanni Paolo II fino al punto da considerarci discepoli del suo magistero.

Tanti sono gli ambiti in cui Papa Wojtyla ha fatto sentire la sua voce, com’è doveroso che sia. È stato il missionario che ha fatto risuonare il Vangelo in tutti i continenti, lo strenuo difensore dei diritti dell’uomo, l’ostinato avversario di quella cultura che svilisce la dignità dell’uomo. In questo contesto emerge ancora più chiaramente l’attenzione che egli ha riservato alla famiglia e alla vita nascente, un aspetto che non solo ha accompagnato tutto il suo pontificato ma ha dato un particolare orientamento alla sua testimonianza e al suo insegnamento. Sono convinto che il contributo che ha dato per la famiglia non è paragonabile a quello degli altri pontefici. Possiamo perciò invocarlo come patrono di tutti coloro che s’impegnano a promuovere la pastorale familiare.

La famiglia è un tema che appartiene alla sua persona esperienza di vita. Nei primi anni del suo sacerdozio fu inviato in mezzo agli universitari. In questa veste egli ha sapientemente guidato al matrimonio tante coppie di fidanzati. Per esperienza personale posso attestare che i primi anni del ministero sono molto preziosi perché danno una precisa configurazione alla nostra personalità e alla missione che Dio ci chiama a svolgere. Fu proprio così per don Karol: in quegli anni egli comprese l’importanza che l’esperienza affettiva può avere nella vita della persona, ascoltando i giovani, iniziò a elaborare una riflessione sistematica che trovò la sua espressione nella pubblicazione di Amore e responsabilità (1960). Alcuni anni fa l’editrice Punto Famiglia ha pubblicato un testo che raccoglie le catechesi che gli proponeva ai fidanzati ormai prossimi alle nozze. Chi vuole approfondire questo ambito della vita di Giovanni Paolo II può farlo con il libro di don Przemyslaw Kwiatkowski, sacerdote polacco che insegna all’Istituto Giovanni Paolo II: Lo Sposo passa per questa strada …

Scopri di più: Karol Wojtyła, Costruire la casa sulla roccia. Esercizi spirituali per i fidanzati.

Divenuto Papa, l’attenzione alla famiglia si è manifestata fin dalle prime battute grazie al Sinodo sulla famiglia, celebrato nel 1980. Pochi mesi dopo (maggio 1981), primo frutto dell’assemblea sinodale, diede vita all’Istituto per gli Studi su Matrimonio e famiglia che porta il suo nome. Egli comprese la necessità di attivare una scuola teologica al fine di promuovere una specifica riflessione sulla famiglia e tutte le problematiche connesse. Fu una scelta decisiva perché attorno a quella realtà accademica si sono radunati filosofi e teologi, che hanno formato all’insegnamento generazioni di giovani e hanno seminato la teologia del matrimonio i tutti i continenti. Alla fine del 1981 fu pubblicata l’Esortazione Familiaris consortio che ha aperto una stagione nuova per la pastorale familiare. Un documento storicamente decisivo e sempre valido, checché ne dicano quelli che, dopo averlo esaltato, oggi vorrebbero mandare in soffitta il magistero di questo Papa.

Non molto tempo fa, un amico fece questa osservazione: nonostante Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, oggi dobbiamo registrare non pochi sbandamenti sui temi che riguardano la famiglia. A mio parere dobbiamo ribaltare il giudizio: cosa sarebbe oggi la Chiesa se non fosse passato Giovanni Paolo II e se non avesse avuto un testimone così autorevole che ha seminato parole e gesti per difendere la famiglia e la vita? Grazie a Giovanni Paolo II, oggi c’è un popolo che difende la famiglia e la vita nascente. Un popolo vero, non una massa informe nata sull’onda dell’emotività, un popolo che ha una sua identità, non è disposto a lasciar calpestare verità e valori. Un popolo che vuole a tutti i costi difendere la verità dell’uomo e della famiglia.

Giovanni Paolo II ha saputo dare una scossa e una svolta al cammino ecclesiale. È stato senza dubbio una benedizione, un raggio di luce nel contesto oscuro di una stagione difficile. È passato come un vento impetuoso seminando a piene mani l’amore per la verità. La sua missione non è finita. La morte non spezza i legami con la storia anzi amplifica gli orizzonti della missione. Quella terrena di Papa Wojtyla fu già universale. Cosa non sarà ora che vive alla presenza di Dio e gode del favore di Dio? Siamo certi che egli continua ad accompagnare con l’amore di un padre il cammino di quella Chiesa che egli ha servito fino a consumare tutte le sue energie.

Oggi ci affidiamo alla sua intercessione. E gli affidiamo in modo particolare la causa della famiglia e della vita, le coppie di sposi che sperimentano la fatica dell’amore e le mamme in difficoltà. Gli affidiamo tutti coloro che a vario titolo sono impegnati per diffondere una cultura che difende il valore del matrimonio e della famiglia. Punto Famiglia appartiene a questa variegata realtà ecclesiale che non ha smesso di dare credito all’insegnamento di san Giovanni Paolo II. Ricordando questa testimonianza oggi ci sentiamo ancora più impegnati a non fare mancare il nostro contributo.

Un caro saluto a tutti.

Don Silvio

 




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1 risposta su “Famiglie non abbiate paura! Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo”

Come sempre incisivo e forte! Questo articolo infonde un dinamismo che scuote dal torpore donando lo slancio a diventare annunciatori attenti del Vangelo della vita e della famiglia.

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