23 ottobre 2018

23 Ottobre 2018

Quando torna

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 12,35-38)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».

Il commento

Siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito” (12,36). L’invito ad essere sempre in cammino “con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese” (12,35), è accompagnato da un’esortazione apparentemente opposta, quella di attendere pazientemente il ritorno del padrone. Pellegrinaggio e attesa sono due aspetti complementari della stessa esperienza di fede. Il viaggio ricorda la fatica del cammino, l’attesa ricorda la doverosa vigilanza ed è legata all’incontro definitivo. Le nozze fanno riferimento all’alleanza definitiva sigillata attraverso la Pasqua. Attendere il padrone che torna dalle nozze significa non smarrire la speranza che un giorno egli tornerà nella gloria. L’evangelista lo afferma con certezza granitica: “quando torna”. Il suo ritorno non è una vaga eventualità ma una certezza. Le nozze saranno celebrate per mezzo della croce. Quanti discepoli di Gesù, guardando la croce, hanno pensato che tutto era finito? E quanti cristiani oggi, dinanzi alle miserie e alle sofferenze della vita personale e collettiva, pensano che Dio li ha abbandonati? Per questo si chiudono in una delusione che non lascia più spazio alla speranza e non fa più entrare la luce di Dio.

L’esortazione evangelica non riguarda cioè solo gli ultimi tempi, quando Dio ritornerà nella sua gloria; ma chiede di vivere il presente come il tempo in cui il padrone torna nella sua casa e riprende il posto che gli spetta. Non è forse questa l’esperienza che facciamo ogni volta che ci raduniamo per celebrare l’Eucaristia? Non è Lui che accogliamo quando ascoltiamo la Parola e ci nutriamo del Pane “disceso dal Cielo”? Ogni giorno la comunità ecclesiale si raduna attorno all’altare per celebrare la festa di nozze nell’attesa di quel giorno ultimo in cui tutto sarà rivestito di luce. Oggi chiediamo la grazia di essere vigilanti per aprire subito la porta del cuore al Signore che viene per riempire di gioia la nostra vita e dare nuovo vigore al nostro pellegrinaggio terreno.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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