28 novembre 2018

28 Novembre 2018

Ante omnia

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 21,12-19)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

Il commento

Le ultime pagine del Vangelo, prima del racconto della passione, contengono un importante insegnamento sugli ultimi tempi, segnati da grandi calamità ma anche dal ritorno glorioso del Signore. Nell’attesa di questi eventi ultimi e decisivi, Gesù invita i discepoli a vivere l’oggi della storia come il tempo in cui dare testimoniare e comunicare la bellezza del Vangelo. Non è un tempo di onori e successi ma una stagione segnata dalle persecuzioni. Nel testo evangelico troviamo un’espressione che non appare nella proclamazione liturgica: “Prima di tutto”, ante omnia, cioè prima che giunga la fine, “metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno” (21,12). Prima della gloria c’è la persecuzione. Non si tratta di un’ipotesi ma di una realtà. Lo sapevano bene i cristiani della prima generazione che hanno dovuto subire una feroce opposizione da parte del potere politico. È una verità che non riguarda soltanto i primi secoli ma riguarda anche noi, come ben sanno i sempre più numerosi cristiani che sperimentano persecuzioni oppure una decisa limitazione della fede.

Il Vangelo parla di sinagoga e tribunali. Oggi potremmo far riferimento tanto al potere religioso che a quello civile. Ma allargando lo sguardo, potremmo chiamare in causa il potere politico ed economico, il potere culturale e quello mediatico. Il Vangelo sottolinea che riceveremo queste persecuzioni a causa del nome di Gesù: quanto più c’impegniamo ad essere discepoli tanto più incontreremo l’opposizione del mondo. Dinanzi a questo scenario Gesù non chiede di imbracciare le armi, ma di dare testimonianza: “Avrete allora occasione di dare testimonianza” (21,13). Dobbiamo lottare con la parola che lo Spirito Santo ci consegnerà a tempo debito. Non possiamo neanche fare un scorta di parole: “Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parole e sapienza” (21, 14-15). Andiamo nel mondo senza avere nessuna garanzia, se non la certezza che Colui che ci manda resterà fedelmente con noi e ci sosterrà in mezzo alle prove.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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