BRICIOLE diBriciole di Vangelo - Avvento

10 dicembre 2018

10 Dicembre 2018

È tempo di alzarci

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 5,17-26)
Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza. Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?». Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico -: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio. Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».

Il commento

Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati” (5, 20). Quando Gesù si trova dinanzi al malato dice una parola sorprendente e… deludente perché tutti attendono la guarigione. Eppure in queste parole c’è tutta la novità del cristianesimo. Gesù parte dall’uomo interiore, a lui interessa anzitutto sanare il cuore, se infatti il nostro cuore è abitato da Dio allora diventeremo capaci di fare cose belle e grandi e saremo di affrontare le difficoltà o di portare le sofferenze che la vita gli riserva. Se invece Dio è assente, siamo veramente poveri perché privi dell’essenziale. È triste una Chiesa che non si preoccupa più di dare l’essenziale, cioè di dare ai suoi figli la Parola e i sacramenti che comunicano la grazia. Corriamo il rischio di perderci in tante attività, celebriamo in fretta anche i sacramenti. Gesù chiede di partire dall’io interiore che tante volte è ferito e agitato, come un  mare in tempesta. La parola di Gesù non solo sana il cuore ma mette vita in quel corpo malato: “àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua” (5,24). “E subito – commenta l’evangelista – egli si alzò [anastás] davanti a loro” (5, 25). Troviamo qui il verbo anístēmi che fa riferimento alla resurrezione. L’incontro con Gesù lo ha liberato dal male, l’uomo riceve vita nuova, è risorto, riprende il suo cammino.

Signore Gesù, dona anche a noi la parola che salva, liberaci dalle paure e dalla stanchezza, dai dubbi e dalla rassegnazione, dalle inquietudine e dall’agitazione. Donaci di alzarci e vivere da risorti per fare della nostra vita un instancabile pellegrinaggio. Donaci di camminare nei sentieri della verità e della carità. Conosciamo le nostre miserie e sappiamo che tante volte siamo pietra d’inciampo per gli altri. Ma conosciamo anche la tua misericordia. Per questo, con rinnovata fiducia, ti preghiamo: rendici testimoni autentici del tuo Vangelo, fa’ di noi uomini e donne di speranza, concedici di comunicare la fede ai figli, agli amici e ai fratelli e diventare un segno eloquente di quei prodigi che tu compi nella storia.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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