BRICIOLE diBriciole di Vangelo - Avvento

12 dicembre 2018

12 Dicembre 2018

Imparate da me

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 11,28-30)
In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Il commento

Imparate [mátheteda me, che sono mite e umile di cuore” (11,30). Gesù chiede espressamente di camminare sulle sue orme. Il verbo è all’imperativo, si tratta dunque di un vero e proprio comando. Imparare non significa soltanto apprendere una dottrina ma diventare simili a Lui. Il discepolo non si limita ad ascoltare ma osserva attentamente il Maestro per fare esattamente come Lui. La parola di Gesù è particolarmente impegnativa. Non a caso la mitezza appare tra le beatitudini in cui Matteo raccogli la cornice ideale della proposta evangelica (Mt 5,5). Alla vigilia della passione questo aggettivo ritorna in riferimento a Gesù presentato come un “re mite” (Mt 21,5). Si tratta perciò di un elemento essenziale dell’esperienza di fede.

La mitezza evangelica non va confusa con la facile arrendevolezza, quest’ultima cede le armi perché ha paura della battaglia, quella invece nasce dalla fortezza, consiste nel rimanere saldi nella tribolazione rinunciando a rispondere con la violenza al male ricevuto. Mite non è colui che cede dinanzi al male ma colui che non cede alla tentazione della vendetta. La mitezza quindi coincide con la fermezza d’animo. La nostra forza non si traduce  nell’aggressività ma nella pazienza. La mitezza non nasce dalla remissività o dal desiderio di evitare problemi ma dalla certezza che il buon Dio guida i passi della storia. Come sempre, il Vangelo capovolge il nostro modo abituale di pensare. Questa parola è una salutare provocazione per la nostra inguaribile tendenza ad agire, vi sono situazioni in cui l’unica cosa da fare è consegnare a Dio i nostri sogni, lasciando a Lui il compito di decidere i tempi in cui porterà a compimento le sue promesse, come dice il salmista: “Affida al Signore la tua via, / confida in lui ed egli agirà: / farà brillare come luce la tua giustizia, / il tuo diritto come il mezzogiorno” (Sal 37, 5-6). Riconoscendo i nostri limiti, oggi chiediamo la grazia di lasciarci plasmare dal Vangelo per camminare nei sentieri di quella mitezza che Gesù ha vissuto fino alla croce.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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