BRICIOLE diBriciole di Vangelo - Avvento

14 dicembre 2018

14 Dicembre 2018

La critica facile

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 11,16-19)
In quel tempo, Gesù disse alle folle: «A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”. È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”. Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».

Il commento

A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza…” (11,16). Non è proprio un elogio, anzi il paragone veicola un giudizio sostanzialmente negativo. Il ragazzino, infatti, è una persona che non ha ancora una responsabilità, gioca senza avere coscienza del ruolo che può e deve svolgere nella comunità. L’immagine dei bambini “seduti in piazza” fa pensare a persone che preferiscono vivere da spettatori. È facile osservare gli avvenimenti da lontano, dare giudizi su persone e cose. Siamo tutti bravi a criticare gli altri. Meno bravi ad assumerci le nostre responsabilità. Le parole di Gesù riportano un proverbio tratto dalla vita quotidiana ma, per evitare equivoci, si preoccupa lui stesso di fornire l’esatta interpretazione di quella frase. Viene Giovanni Battista e parla con voce di tuono. Tanti sono affascinati e accolgono l’invito alla conversione. Tanti altri, invece, sono sconcertati, la sua vita austera e le sue richieste sono come un pugno nello stomaco. Per questo prendono le distanze e lo giudicano un indemoniato. Diversamente da Giovanni, Gesù presenta il volto di un profeta che non vive lontano dalla gente, anzi veste la nostra umanità, parla con tutti, accetta gli inviti. Un’immagine che affascina tanti ma non convince tutti. Vi sono quelli pronti a giudicarlo come un imbroglione che usa belle parole per vivere alle spalle della gente. La verità è che le persone che vivono con impegno e responsabilità, sono per noi una spina nella carne, fanno emergere tutto quello che non vogliamo o non sappiamo fare. In questi casi, per giustificare il nostro disimpegno e/o le nostre paure, siamo costretti a giudicare gli altri, mettendo in evidenza i loro limiti. In fondo, non è un esercizio difficile perché ogni uomo porta con sé la sua scorta di difetti. Il Vangelo di oggi ci chiede di non fare della critica una gabbia che impedisce di accogliere quella parola che Dio vuole comunicare attraverso coloro che parlano in suo nome. Con umiltà oggi chiediamo allo Spirito Santo di donarci una più grande docilità per non perdere l’appuntamento con la vita.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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