BRICIOLE diBriciole di Vangelo - Avvento

15 dicembre 2018

15 Dicembre 2018

Con occhi nuovi

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 17,10-13)
Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?». Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.

Il commento

Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto” (17,12). Scendendo dal monte, dove sono stati avvolti dalla luce di Dio, i discepoli appaiono ancora più desiderosi di conoscere, vogliono sapere chi è quell’Elia di cui parlano gli scribi (17,10). La risposta del Maestro è introdotta da un’espressione che dà ancora più autorità alle sue parole: “Ma io vi dico”. Gesù si presenta come l’interprete più autorevole della storia salvifica. Egli annuncia che Elia è già venuto e denuncia la cecità di un popolo che non ha riconosciuto il messaggero di Dio. L’affermazione del Nazareno legge gli eventi perché si riferisce a Giovanni Battista ma assume anche la forma di una profezia perché il rifiuto del Precursore prepara il rifiuto del Messia: “Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro” (17,12). I discepoli volevano capire ma queste ultime parole rendono ancora più oscuro l’avvenire e più fitto il mistero.

Anche noi facciamo fatica a riconoscere e ad accogliere il Dio che viene perché pretendiamo di misurare Dio con le nostre attese. Quante volte Dio bussa alla porta della vita ma noi siamo troppo indaffarati e… rimandiamo l’appuntamento. Quante volte le parole del Vangelo trovano una sincera accoglienza ma non determinano un vero cammino di conversione. Non permettiamo a Dio di modificare le nostre attese e i nostri criteri. La provocazione del Vangelo e l’evento ormai prossimo del Natale fanno pensare anche ad un’altra cecità, quella che riguarda il bambino non ancora nato, anche di lui possiamo dire: “non lo hanno riconosciuto”. I nostri occhi sono attratti da altre cose e quel bambino, piccolo e ancora senza voce, viene occultato. Anzi, per restare al testo evangelico, “hanno fatto di lui quello che hanno voluto” (17,12). Triste epilogo di una società che pensa di fare a meno di Dio. La grazia che oggi chiediamo è quella di compiere un’attenta e onesta verifica della nostra fede per imparare a guardare con occhi nuovi persone e cose.

 



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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