BRICIOLE diBriciole di Vangelo - Avvento

18 dicembre 2018

18 Dicembre 2018

Tremenda responsabilità

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 1,18-24)
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa «Dio con noi». Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

Il commento

Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa” (1,24). Le parole dell’angelo rappresentano il centro e il cuore del brano in quanto annunciano l’identità divina di Gesù (1,20) ma la conclusione non è meno importante perché sottolinea il ruolo di Giuseppe nella storia salvifica. Dinanzi all’inattesa gravidanza, Giuseppe si sente spiazzato e sceglie di mettersi in disparte (1,19) ma Dio lo rimette in gioco come sposo di Maria e padre di Gesù. Voleva ritirarsi ma la Parola di Dio lo scaraventa dentro una storia che egli non poteva comprendere. Si trova a vivere un matrimonio in un modo radicalmente nuovo rispetto a quello che aveva pensato. Prima dei fatti soprannaturali, pensava al matrimonio secondo la santa tradizione dei padri, ora invece accoglie come sposa una donna che Dio ha scelto come madre del Messia. Un privilegio forse ma anche una tremenda responsabilità. Gli affetti umani restano intatti ma sono rigenerati, purificati, plasmati dalla grazia. È un matrimonio che rinasce dall’alto. Una vocazione irripetibile nella quale, però, possiamo intravedere la primizia di quel matrimonio che si realizza a partire dalla Pasqua che non risponde solo alle necessità della carne ma si presenta come una speciale chiamata di Dio. In questa bellissima pagina evangelica emerge anche la bellezza divina nascosta nella relazione coniugale: Maria si consegna a Giuseppe, gli racconta quello che è avvenuto con piena fiducia. Non teme nulla perché si fida di Dio. Il Signore interviene e annuncia a Giuseppe il significato e il valore di quell’imprevista gravidanza. Lo sposo di Maria diventa così il nuovo Abramo che accoglie in obbedienza la Parola e s’incammina nei sentieri inediti di una storia che non può conoscere in anticipo, s’incammina senza sapere dove andava (Eb 11,8). La sua fede, unita a quella di Maria, permette a Dio di iniziare la redenzione dell’umanità. Oggi chiediamo la grazia di rispondere con la stessa docilità per divenire partecipi di questa storia.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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