12 gennaio 2019

12 Gennaio 2019

La gioia degli umili

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 3,22-30)
In quel tempo, Gesù andò con i suoi discepoli nella regione della Giudea, e là si tratteneva con loro e battezzava.
Anche Giovanni battezzava a Ennòn, vicino a Salìm, perché là c’era molta acqua; e la gente andava a farsi battezzare. Giovanni, infatti, non era ancora stato gettato in prigione. Nacque allora una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo alla purificazione rituale. Andarono da Giovanni e gli dissero: «Rabbì, colui che era con te dall’altra parte del Giordano e al quale hai dato testimonianza, ecco, sta battezzando e tutti accorrono a lui». Giovanni rispose: «Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stata data dal cielo. Voi stessi mi siete testimoni che io ho detto: “Non sono io il Cristo”, ma: “Sono stato mandato avanti a lui”. Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è piena. Lui deve crescere; io, invece, diminuire».

Il commento

Rabbì, colui che era con te dall’altra parte del Giordano e al quale hai dato testimonianza, ecco, sta battezzando e tutti accorrono a lui” (3,26). I discepoli del Battista chiedono al Maestro un chiarimento a proposito di quel Gesù che ha iniziato a predicare e raccoglie un grande consenso tra il popolo. La domanda è legittima, rivela il desiderio di capire ma nelle loro parole possiamo anche intravedere chiaramente la paura che il Rabbì di Nazaret possa diventare un pericoloso concorrente che toglie spazio alla loro missione. Giovanni invece ha dato di lui buona testimonianza, evidentemente lo considera un alleato, anzi la domanda gli offre l’occasione per ribadire di essere solo il Precursore che annuncia la presenza del Messia. Giovanni si presenta come “l’amico dello Sposo” che “esulta di gioia alla voce dello sposo” (3,29). Egli appartiene alla categoria di coloro che non usano l’autorità ricevuta per esaltare se stessi ma si pongono umilmente al servizio di una storia più grande di loro. Giovanni non vuole mettersi al centro della scena per ricevere gli applausi della gente. La sua unica gioia è quella di vedere che Gesù viene riconosciuto come lo Sposo d’Israele, colui che viene a sigillare un’alleanza nuova e definitiva. Il Battista vuole lasciare a Gesù tutto lo spazio perché le parole e i gesti del Nazareno hanno il profumo di Dio: “nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stata data dal cielo” (3,27).

Una testimonianza bellissima e purtroppo poco seguita. Come sarebbe bello se ogni credente, quale che sia la vocazione e la sua responsabilità nella vita ecclesiale, avesse la stessa attitudine del Battista, pronto a fare tutta la propria parte ma anche a mettersi da parte! E come sarebbe saggio, prima di buttarsi in un’avventura acquisire l’intima certezza che tutto è opera di Dio e tutto si compie solo in virtù della grazia che Dio dona. Se manca questa coscienza rischiamo di perderci e di trascinare anche gli altri  nei vicoli ciechi del nostro orgoglio. Oggi supplichiamo il Signore di donare questa umiltà in modo particolare ai Pastori della sua Chiesa.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.