26 gennaio 2019

26 Gennaio 2019

Al bando il quieto vivere

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,1-9)
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

Il commento

Il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi” (10,1). La memoria dei santi Timoteo e Tito ci riporta alla Chiesa delle origini, la pagina evangelica di Luca è primizia e icona di quella stagione in cui i cristiani annunciavano il Vangelo con una passione che in pochi decenni ha portato il cristianesimo in tutti i Paesi del Mediterraneo, suscitando ovunque stupore e commozione. Timoteo e Tito appartengono a questa schiera di credenti: sono discepoli e collaboratori di Paolo, hanno imparato da lui e da lui sono stati inviati e posti a capo di una porzione della Chiesa di Dio. Erano pochi e senza mezzi eppure non hanno avuto paura di buttarsi nella mischia con tutto l’ardore della loro fede. “Dio non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza”, scrive Paolo a Timoteo. E aggiunge: “non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo” (2Tm 1, 6-8). La pagina missionaria della Chiesa primitiva chiede di mettere al bando ogni forma di quieto vivere, quell’istintiva tendenza a cercare la via più comoda e meno problematica. Vivere la missione, invece, significa coltivare una santa inquietudine, il desiderio di comunicare la Parola non conosce soste. Come possiamo restare fermi sapendo che abbiamo la straordinaria possibilità di comunicare all’umanità la bella notizia che libera l’uomo dalla menzogna e dalla stupidità di una vita priva di ideali? Oggi più che mai dovremmo gridare a piena voce: ci salvi Chi può! Papa Francesco ha chiesto di vivere l’ottobre 2019 come un mese missionario straordinario “al fine di risvegliare maggiormente la consapevolezza della missio ad gentes e di riprendere con nuovo slancio la trasformazione missionaria della vita e della pastorale”. Un invito quanto mai opportuno. Supplichiamo il Signore di inviare nella sua Chiesa apostoli come i santi che oggi celebriamo, pronti a consumare la vita per far risplendere il Vangelo.

 



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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1 risposta su “Al bando il quieto vivere”

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