Contro gli abusi sui minori la Chiesa deve fare la sua parte, ma noi tutti?

tristezza

Gran parte delle violenze sui più piccoli avvengono tra le mura domestiche. Lo sottolinea il Papa nel discorso conclusivo del Summit sugli abusi ai danni dei minori e la cronaca conferma. Cari genitori abbiamo poco da stare tranquilli. Per certi aspetti siamo proprio noi quelli da correggere.

E questo vorrei dirvelo con l’autorità di fratello e di padre, certo piccolo e peccatore, ma che è il pastore della Chiesa che presiede nella carità: in questi casi dolorosi vedo la mano del male che non risparmia neanche l’innocenza dei piccoli. E ciò mi porta a pensare all’esempio di Erode che, spinto dalla paura di perdere il suo potere, ordinò di massacrare tutti i bambini di Betlemme. Dietro a questo c’è satana”. A parlare è papa Francesco nel discorso tenuto in Vaticano a conclusione del vertice straordinario che ha visto riuniti, dal 21 al 24 febbraio, tutti i vescovi presidenti delle conferenze episcopali del mondo.

È questa la risposta del Santo Padre alla domanda sul significato del fenomeno dell’abuso sessuale sui minori, dentro e fuori la chiesa. “Dietro a questo c’è satana” sottolinea il Papa. Satana che assume il volto, le mani di preti, ma anche di genitori, parenti, allenatori, educatori… tutte le categorie di persone il cui primo compito è quello di essere guide per accompagnare e orientare la crescita dei piccoli. Dal discorso del Santo Padre: “La prima verità che emerge dai dati disponibili è che chi commette gli abusi, ossia le violenze (fisiche, sessuali o emotive) sono soprattutto i genitori, i parenti, i mariti di spose bambine, gli allenatori e gli educatori. Inoltre, secondo i dati Unicef del 2017 riguardanti 28 Paesi nel mondo, su 10 ragazze che hanno avuto rapporti sessuali forzati, 9 rivelano di essere state vittime di una persona conosciuta o vicina alla famiglia”.

Per approfondire il discorso di papa Francesco clicca qui: http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2019/february/documents/papa-francesco_20190224_incontro-protezioneminori-chiusura.html

Cari lettori, come sapete la mia riflessione si ferma a fotografare il ruolo dei genitori e degli educatori. Beh, l’immagine che ne viene fuori è davvero inquietante. Siamo, credo, tutti ben contenti che il Papa ribadisca in questo discorso che l’obiettivo della Chiesa sarà quello di ascoltare, tutelare, proteggere e curare i minori abusati, sfruttati e dimenticati, e che con altrettanta puntualità specifichi quali sono i passi che la Chiesa è chiamata a fare per attuare misure di protezione dei minori. Ma poiché il dramma sta nelle origini del fenomeno, converrete che non è solo una questione di misure da assumere. Noi adulti e genitori insomma abbiamo poco da stare tranquilli! Anzi, per certi aspetti, siamo proprio noi quelli da correggere, se come ricorda il Papa il 68,9% degli abusi avviene all’interno delle mura domestiche del minore.

Cari lettori, in gioco c’è la paternità, ovvero la capacità umana dell’adulto di prendersi cura del minore. Preti o genitori pedofili non fa differenza! Il dato allarmante è che i carnefici sono gli adulti a cui spetta il compito di accudire i piccoli. Se sovente l’agire del pedofilo non è il frutto di un disturbo mentale ma il risultato di una sessualità anomala, evidentemente come adulti siamo chiamati a fare una seria riflessione sul sistema di valori nei quali viviamo e in cui facciamo vivere i nostri figli, con esplicito riferimento all’educazione sessuale.

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Lo sottolinea bene anche il Papa quando dice: “Dagli studi effettuati, negli ultimi anni, sul fenomeno degli abusi sessuali su minori emerge altresì che lo sviluppo del web e dei mezzi di comunicazione ha contribuito a far crescere notevolmente i casi di abusi e violenze perpetrati on line. La diffusione della pornografia sta dilagando rapidamente nel mondo attraverso la Rete. La piaga della pornografia ha assunto dimensioni spaventose, con effetti deleteri sulla psiche e sulle relazioni tra uomo e donna, e tra loro e i bambini. È un fenomeno in continua crescita. Una parte molto considerevole della produzione pornografica ha, tristemente, per oggetto i minori, che così vengono gravemente feriti nella loro dignità. Gli studi in questo campo – è triste – documentano che ciò avviene in modi sempre più orribili e violenti; si arriva all’estremo degli atti di abuso su minori commissionati e seguiti in diretta attraverso la Rete”.

Abbiamo avuto modo di evidenziare in altre sedi quanto possa essere dannosa la pornografia, ma l’invito oggi è a prenderne le distanze da determinate abitudini, modificando il concetto stesso di una sessualità istintiva vissuta quando mi va, se mi va e con chi mi va.

Cari genitori, noi per primi siamo vittime di una società che ha amplificato a dismisura il nostro ego, giustificando tutto con la parola libertà. Vi invito dunque a cercare il senso più autentico di questo termine evidentemente abusato perché non si è liberi quando si dà sfogo agli istinti, ma quando il cuore è illuminato dalla verità.

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Giovanna Pauciulo

Sposa e madre di tre figli, insieme al marito Giuseppe è referente della Pastorale Familiare per la Campania, ha conseguito il Master in Scienze del Matrimonio e della Famiglia presso il Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II. Conduce su Radio Maria la trasmissione “Diventare genitori. Crescere assieme ai figli”. Collabora con Punto Famiglia su temi riguardanti la genitorialità e l’educazione alla fede dei figli. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018).

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