4 aprile 2019

4 Aprile 2019

Cercasi testimoni

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 5,31-47)
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera. Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce. Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato. Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita. Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio? Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».

Il commento

Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera” (5, 31). Il Quarto Vangelo è segnato da un conflitto tra Gesù e i Giudei che diviene sempre più aspro e troverà la sua conclusione nella condanna a morte. I Dottori della Legge non riconoscono alcuna validità all’insegnamento del Rabbì di Nazaret, non accettano la sua interpretazione e gli chiedono perciò di presentare le sue credenziali: come puoi provare che le tue parole vengono da Dio? La domanda non è presentata in modo esplicito ma è come sottesaGesù non pretende di essere creduto sulla parola, non ha particolari titoli da presentare ma, a sua difesa, chiama quattro testimoni eccellenti: Giovanni Battista, le opere che egli compie, il Padre che è nei cieli e le Scritture. Oggi fermiamo il nostro sguardo sul primo testimone. La gente aveva accolto il Battista come un profeta, anche i Giudei lo avevano interrogato per sapere se la predicazione aveva il timbro messianico. Giovanni diede loro una risposta luminosa e misteriosa, negò di essere il Cristo ma aggiunse: “in mezzo a voi c’è un altro che voi non conoscete” (Gv 1, 26). Egli dunque annuncia che il Messia atteso è già arrivato. Giovanni aveva il compito di aprire gli occhi e il cuore d’Israele ma la sua parola non ha trovato la giusta accoglienza. I primi a non dargli credito sono stati proprio i rappresentanti dell’autorità religiosa.

Lo scontro tra Gesù e i Giudei lascia intravedere il cammino faticoso della Parola che Dio semina nel storia: non sempre viene accolta con rettitudine, anzi tante volte viene espressamente rifiutata. Quanti profeti lungo i secoli hanno dato buona testimonianza, annunciando e manifestando con la vita che Gesù è il Signore! Eppure, dopo duemila anni di storia, tanti guardano il cristianesimo con diffidenza e tanti altri lo combattono come se fosse un nemico dell’umanità. Se noi lo abbiamo riconosciuto abbiamo il dovere di testimoniare in suo favore. È questa la grazia che oggi chiediamo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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