8 aprile 2019

8 Aprile 2019

Avvolti nella luce

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 8,12-20)
In quel tempo Gesù parlò [ai farisei] e disse: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». Gli dissero allora i farisei: «Tu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera». Gesù rispose loro: «Anche se io do testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove sono venuto e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado. Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno. E anche se io giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato. E nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera. Sono io che do testimonianza di me stesso, e anche il Padre, che mi ha mandato, dà testimonianza di me». Gli dissero allora: «Dov’è tuo padre?». Rispose Gesù: «Voi non conoscete né me né il Padre mio; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio». Gesù pronunciò queste parole nel luogo del tesoro, mentre insegnava nel tempio. E nessuno lo arrestò, perché non era ancora venuta la sua ora.

Il commento

Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (8,12). Le parole con le quali Gesù si presenta non sono scelte a caso ma richiamano quel nome misterioso di Dio che Mosè ha rivelato agli israeliti: “Io-Sono mi ha mandato a voi” (Es 3,14). Queste parole ci conducono dunque nel cuore della fede. Prima di essere una dottrina, il cristianesimo si presenta come una persona che racchiude in sé tutta la pienezza di Dio: “Uno solo, infatti, è Dio e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù” (1Tm 2,5). A Lui dobbiamo guardare. L’immagine della luce non solo si adatta alla festa della Capanne, conosciuta per le sue luminarie, ma rimanda alla prima parola della creazione: “Sia la luce!” (Gen 1,3). E tutto fu inondato di luce. A dire il vero, la storia non sempre appare luminosa, la cronaca della vita contiene non poche ombre, tante volte dobbiamo ammettere che l’orizzonte resta oscuro. E tuttavia, proprio in questi momenti dobbiamo volgere lo sguardo a Gesù: se Lui è la luce del mondo, saprà come illuminare anche le tenebre che avvolgono la vita. Il salmista prega così: “La notte è luminosa come il giorno; per te le tenebre sono come luce” (sal 139, 12). Nella notte più oscura Dio ha nascosto una luce, in ogni deserto c’è sempre un pozzo. È questa la certezza che ci impedisce di chiuderci nella stanza buia della rassegnazione e di cadere nell’angoscia della disperazione.

Qualche giorno fa è stata introdotta la causa di beatificazione di Giulia Gabrielli (1997-2011), una ragazza morta ad 14 anni a causa di un tumore. Una vicenda drammatica e luminosa, una storia che ha sconvolto tutti quelli che hanno accompagnato il suo calvario, a cominciare dai medici. Dinanzi alla malattia conclamata, Giulia diceva: “Ora so che la mia storia può finire solo in due modi: o, grazie a un miracolo, con la completa guarigione, che io chiedo al Signore perché ho tanti progetti da realizzare. E li vorrei realizzare proprio io. Oppure incontro al Signore che è una bellissima cosa. Sono entrambi due bei finali…”. Parole come queste possono essere solo il riflesso della fede. Ed è la grazia che oggi chiediamo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.