Notre-Dame de Paris

“Tenete la croce in alto, cosicché io possa vederla anche attraverso le fiamme”

Incendio a Notre-Dame de Paris

Di Giovanna Abbagnara

Nostra Signora di Parigi brucia. Non è la prima volta che attraversa momenti bui. Oggi tutti ricordano l’inestimabile valore artistico e storico della Cattedrale, culla della cristianità francese. Tra lo sgomento e le lacrime è da Maria che dovremmo ricominciare.

«Io ero in piedi tra la folla, vicino al secondo pilastro rispetto all’ingresso del Coro, a destra, dalla parte della Sacrestia. In quel momento capitò l’evento che domina tutta la mia vita. In un istante il mio cuore fu toccato e io credetti. Credetti con una forza di adesione così grande, con un tale innalzamento di tutto il mio essere, con una convinzione così potente, in una certezza che non lasciava posto a nessuna specie di dubbio che, dopo di allora, nessun ragionamento, nessuna circostanza della mia vita agitata hanno potuto scuotere la mia fede né toccarla». È il 1886, la notte di Natale, il coro sta cantando il Magnificat a Notre-Dame de Paris, Paul Claudel – poeta e diplomatico francese – si converte.

Sono le 20, sono appena tornata dalla Messa, le immagini in Tv mi obbligano a fermarmi, gli occhi incollati allo schermo mentre guardo le fiamme divorare il tetto e poi la torre esile della cattedrale di Notre-Dame. I fotogrammi dell’incendio si mescolano ai ricordi: era il 1999, il battello sfilava elegante sulla Senna e io contemplavo al tramonto il monumento alla cristianità più visitato al mondo, l’anima dell’Europa, il luogo che ha ritemprato per secoli lo spirito di tanti uomini e di tante donne che andavano lì per chiedere protezione alla Vergine, come quando si corre per rifugiarsi tra le braccia di una mamma. Non so se è accaduto anche a voi ma varcata la soglia della Cattedrale, non puoi non sentirti parte di una storia più grande.

L’animo non può non innalzare a Dio la sua lode mentre si cammina verso l’altare maggiore e incontri la statua di Santa Giovanna D’Arco e senti risuonare le sue parole mentre veniva bruciata al rogo come eretica: “Tenete la croce in alto, cosicché io possa vederla anche attraverso le fiamme”. E poi incroci lo sguardo dolce e fermo di Teresa di Gesù Bambino e la senti ancora gridare: “Gesù, Amore mio, la mia vocazione l’ho trovata finalmente, la mia vocazione è l’amore!”. E davanti alle reliquie di san Ludovico, re di Francia, non si può non vederlo chinato ogni sabato per lavare i piedi ai poveri del suo palazzo e poi li baciava con rispetto, dopo averli asciugati con le sue stesse mani; li serviva lui stesso a tavola e a loro distribuiva una ricca elemosina. Tutto per amore della Santa Vergine.

Ecco forse in questo momento, nel cuore della Settimana Santa, dalla Francia dove bruciano le chiese, dove qualche anno fa un prete, padre Jacques Hamel fu sgozzato sull’altare della parrocchia di Saint-Etienne-du-Rouvray, dovremmo tutti fermarci a riflettere e a pregare come quei giovani ieri sera in ginocchio davanti a Notre-Dame e ripartire da Maria. La Salette, nel 1846, Lourdes, nel 1858, Pellevoisin, nel 1876. La storia della Francia è ricca di Apparizioni mariane. Solo Lei può condurci oltre il desiderio di fare a meno di Dio. “Santa Maria, Madre di Dio, Madre nostra, insegnaci a credere, sperare ed amare con te. Indicaci la via verso il suo regno!” (Spe salvi, 50).

 




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.