Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

1 maggio 2019

1 Maggio 2019

Il timbro della fatica

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 13,54-58)
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

Il commento

Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname?” (13, 54-55). La prima parola del NT sul lavoro è quella proclamata a Nazaret. La testimonianza precede l’insegnamento, prima di parlare all’uomo Dio sceglie di condividere con l’uomo. Se vogliamo comprendere l’autentico significato del lavoro, dobbiamo fare tappa a Nazaret. Nella Lettera Redemptoris custos (1989), dedicata all’umile ma straordinaria figura di san Giuseppe, Giovanni Paolo II fa riferimento anche al lavoro e lo presenta come un’espressione quotidiana di quell’amore che riveste di letizia la vita della Santa Famiglia. Il Figlio di Dio ha voluto condividere in tutto la condizione umana ed ha fatto perciò anche l’esperienza del lavoro, anzi ha vissuto la maggior parte della sua vita terrena nell’umiltà e nel nascondimento di Nazaret, lavorando e faticando come tutti. Per questo motivo i suoi compaesani rimangono stupiti quando lo sentono parlare, non comprendono come sia possibile che un semplice ed umile lavoratore possa ora presentarsi loro con l’autorità di un Rabbì. La vicenda terrena di Gesù si rivela illuminante per comprendere il valore e il limite del lavoro. Nella luce della Pasqua, centro e cuore della storia di salvezza, possiamo comprendere e vivere l’attività umana secondo il disegno di Dio. La resurrezione segna l’inizio di una storia tutta plasmata dallo Spirito che ispira, purifica e fortifica tutti i propositi più veri che l’uomo porta in sé. Il lavoro appare come il mezzo ordinario con il quale l’uomo “perfeziona se stesso” (Gaudium et spes, 35) e trasforma la storia presente. In tal modo egli prepara il mondo futuro in cui “non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno” (Ap 21,4). Attraverso il lavoro sperimentiamo la fatica di costruire una storia nuova, ma nello stesso tempo impariamo a riconoscere la potenza di Dio che opera nella creazione attraverso la nostra capacità. La fede ci fa vivere anche il lavoro come un’umile ma feconda partecipazione alla storia del Regno che Dio costruisce lungo i secoli. Soli Deo gloria.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.