Viaggio apostolico

Il Papa in Bulgaria e Macedonia, “un viaggio breve ma fitto”

Papa Francesco

(Foto: giulio napolitano / Shutterstock.com)

a cura della Redazione

Ammirazione e esortazione sono al centro del viaggio apostolico del Santo Padre Francesco, in Bulgaria e Macedonia. Una terra dove la presenza cattolica è sempre più bassa ma che può contare su due figure importanti, il Papa buono e santa Madre Teresa di Calcutta.

“Un viaggio breve ma molto fitto” così il Papa ha definito il suo 29° viaggio apostolico, compiuto dal 5 al 7 maggio in Bulgaria e Macedonia del Nord, una terra che per la prima volta nella storia vede la presenza di un Pontefice. Il Santo Padre ha proposto questo angolo dei Balcani come modello di accoglienza, integrazione e fratellanza, in un continente sempre più diviso che sembra aver smarrito le sue radici cristiane. I cattolici, qui, sono un piccolo gregge, pari all’1% della popolazione: ma possono contare su due grandi santi, Giovanni XXIII e Madre Teresa, per continuare a “sognare” un futuro di pace.

Forte l’appello del Papa sulle migrazioni durante il suo primo discorso in terra bulgara: “Non chiudere gli occhi, il cuore, la mano a chi bussa alle vostre porte” allo scopo di “favorire l’incontro tra culture, etnie, civiltà e religioni differenti, che da secoli hanno qui convissuto in pace”.

In questa missioni i fedeli sono sostenuti da due figure importanti, San Giovanni XXIII e Madre Teresa di Calcutta. Il “papa buono”, ricorda il Santo Padre “portò sempre nel cuore sentimenti di gratitudine e di profonda stima per la vostra nazione”. Visitando poi il Memoriale di Madre Teresa, Francesco esorta i suoi concittadini e l’intera nazione macedone a farsi, come lei, “voce dei poveri e di tutti coloro che hanno fame e sete di giustizia” e ad imparare ad essere “vigili e attenti al grido dei poveri, di coloro che sono privati dei loro diritti, degli ammalati, degli emarginati, degli ultimi”. Nella Messa a Skopje, davanti a 10mila persone – in un Paese dove i cattolici sono 15mila – il Papa indica nei due pilastri su cui Madre Teresa ha voluto fondare la sua vita – Gesù incarnato nell’Eucaristia e Gesù incarnato nei poveri – l’antidoto ad una società in cui “ci siamo abituati a mangiare il pane duro della disinformazione, ci siamo ingozzati di connessioni e abbiamo perso il gusto della fraternità”. Incontrando i giovani, nell’ultimo appuntamento a Skopje prima del rientro a Roma, Francesco esorta a “prendere la vita sul serio” come ha fatto Madre Teresa: “Lei ha sognato in grande e per questo ha anche amato in grande”. “Sognate insieme, non da soli; con gli altri, mai contro gli altri”, il monito.

Di seguito proponiamo la preghiera di papa Francesco a Madre Teresa di Calcutta, recitata il 7 maggio davanti al Memoriale di Madre Teresa a Skopje.

 

Preghiera del Santo Padre
 

Dio, Padre di Misericordia e di ogni bene,
ti ringraziamo per il dono della vita
e del carisma di Santa Madre Teresa.
Nella tua immensa Provvidenza l’hai chiamata
a dare la testimonianza del tuo amore
tra i più poveri dell’India e del mondo.
Lei ha saputo fare del bene ai più bisognosi,
poiché ha riconosciuto in ogni uomo e donna
il volto del tuo Figlio.
Docile al tuo Spirito,
è diventata la voce orante dei poveri
e di tutti coloro
che hanno fame e sete di giustizia.
Accogliendo il grido di Gesù dalla croce,
«Ho sete»,
Madre Teresa ha dissetato
la sete di Gesù sulla croce,
compiendo le opere dell’amore misericordioso.
Chiediamo a te, Santa Madre Teresa,
madre dei poveri,
la tua particolare intercessione e il tuo aiuto,
qui, nella città della tua nascita,
dove era la tua casa.
Qui tu hai ricevuto il dono della rinascita
nei sacramenti dell’Iniziazione Cristiana.
Qui hai ascoltato le prime parole della fede
nella tua famiglia e nella comunità dei fedeli.
Qui hai cominciato a vedere
e a conoscere la gente nel bisogno,
i poveri e i piccoli.
Qui hai imparato dai tuoi genitori a voler bene
ai più bisognosi e ad aiutarli.
Qui, nel silenzio della chiesa,
hai sentito la chiamata di Gesù a seguirlo,
come religiosa, nelle missioni.
Da qui ti preghiamo: intercedi presso Gesù
affinché anche noi otteniamo la grazia
di essere vigili e attenti al grido dei poveri,
di coloro che sono privati dai loro diritti,
degli ammalati, degli emarginati, degli ultimi.
Lui ci conceda la grazia di vederlo
negli occhi di chi ci guarda
perché ha bisogno di noi.
Ci doni un cuore che sa amare Dio
presente in ogni uomo e donna
e che sa riconoscerlo in coloro
che sono afflitti da sofferenze e ingiustizie.
Ci conceda la grazia di essere anche noi
segno di amore e di speranza nel nostro tempo,
che vede tanti bisognosi, abbandonati,
emarginati ed emigranti.
Faccia sì che il nostro amore non sia solo a parole,
ma sia efficace e vero,
perché possiamo rendere
una testimonianza credibile alla Chiesa
che ha il dovere
di predicare il Vangelo ai poveri,
la liberazione ai prigionieri, la gioia agli afflitti,
la grazia della salvezza a tutti.
Santa Madre Teresa prega per questa città,
per questo popolo, per la sua Chiesa
e per tutti coloro che vogliono seguire Cristo
come discepoli di lui, Buon Pastore,
compiendo opere di giustizia, d’amore,
di misericordia, di pace e di servizio,
come lui che è venuto non per essere servito,
ma per servire e donare la vita per tanti,
Cristo nostro Signore.
Amen.

 




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