Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

11 maggio 2019

11 Maggio 2019

La casa sicura

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,60-69)
In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

Il commento

Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui” (6,66). Gesù vede la folla e sa quello che pensano. Dinanzi agli sguardi imbarazzati e al crescente mormorio, avrebbe potuto sospendere il discorso e rimandarlo a tempi migliori. Oppure, più saggiamente, avrebbe potuto offrire una lettura meno ostica e più adatta alle esigenze dei suoi ascoltatori. Avrebbe potuto dire che carne e sangue erano solo immagini simboliche per indicare una più intima comunione dei cuori. Niente di tutto questo. Gesù non recede di un passo, non riduce il suo insegnamento, non cerca di rassicurare i discepoli. Il rifiuto dei discepoli lo addolora ma non gli fa cambiare idea. La Chiesa annuncia a tutti ma non cerca di convincere tutti. E soprattutto, la Chiesa non si lascia convincere dal mondo, non può misurare la dottrina con il consenso della folla. Giovanni Paolo II ricordava che “il sensus fidei non dipende dal “consensus fidelium”: la verità, che la Chiesa insegna, “non coincide necessariamente con l’opinione della maggioranza” (Familiaris consortio, 5). Nel contesto di un diffuso relativismo siamo abituati a pensare che la dottrina può essere adattata a seconda delle necessità. Gesù non la pensa così. Non si tratta di un’astratta dottrina teologica. Quando si parla di verità essenziali, è in gioco la persona umana, il suo destino terreno e soprannaturale. Per questo Gesù non transige, preferisce perdere tutti i discepoli piuttosto che nascondere la verità. Solo così ci spieghiamo le parole che rivolge ai Dodici: “Volete andarvene anche voi?” (6,67). Non ci sono sconti. È disposto a rimanere solo. Pietro non ci sta, non può pensare di allontanarsi dal Maestro. Per questo, pur non comprendendo le parole di Gesù, risponde: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna” (Gv 6,68). Come se dicesse: non possiamo allontanarci da Te, non c’è altro luogo sicuro, non abbiamo un’altra casa. Parla a nome della comunità apostolica. Icona di quel ministero che lungo i secoli è stato affidato al vescovo di Roma. Donaci, Signore, la stessa fede di Pietro.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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