11 giugno 2019

11 Giugno 2019

Vangelo e impegno sociale

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 10,7-13)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento. In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi».

Il commento

Guarite gli infermi, purificate i lebbrosi, scacciate i demoni” (10,8). Queste parole appartengono al capitolo in cui l’evangelista ha raccolto una serie di insegnamenti che riguardano la missione che Gesù ha affidato alla Chiesa. L’annuncio appare come un intreccio virtuoso di gesti e parole. Il Vangelo va predicato e praticato. La parola di Dio acquista maggiore credibilità se viene condita con la carità. Non si tratta di sviluppare quello che oggi chiamiamo impegno sociale. Nella logica evangelica la salvezza riguarda tutto l’uomo, come spiega bene la Gaudium et spes: “Si tratta di salvare la persona umana, si tratta di edificare l’umana società. È l’uomo dunque, ma l’uomo singolo integrale, nell’unità di corpo ed anima, di cuore e coscienza, di intelletto e volontà” (n. 3). Se vogliamo liberare l’uomo dal male dobbiamo preoccuparci anche di migliorare le condizioni sociali in cui vive non per alimentare una generica e vuota corsa al benessere ma per favorire una vita più dignitosa e conforme alla sua identità. La parola di Gesù è rivolta ai discepoli, a quanti cioè hanno già ricevuto e accolto il Vangelo. L’esperienza della fede si rivela perciò un’importante premessa per attuare l’impegno sociale, il primo passo per realizzare una storia di carità che abbraccia tutta la vita e si traduce in scelte impegnative e coraggiose. Quando ha incontrato il Signore, Barnaba era un uomo benestante, gli Atti lo presentano come “padrone di un campo”. Dinanzi a Cristo tutto perde valore e diventa come spazzatura (Fil 3,8). Per questo non ebbe timore di vendere tutto e di consegnare il ricavato agli apostoli per venire incontro alle necessità dei più bisognosi (At 4, 36-37). L’autentica carità si attua pagando di persona, rinunciando non solo ai beni materiali ma mettendo a disposizione tempo ed energie per il bene degli altri. Tutto questo è possibile solo se il cuore è infiammato di fede. Solo chi ha coscienza di aver tutto ricevuto in dono, può impegnarsi a fare della vita un dono: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (10,8). Ed è quello che oggi chiediamo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.