15 giugno 2019

15 Giugno 2019

Imparare a dire sì

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,33-37)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal Maligno».

Il commento

«Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal Maligno » (5,37). Dopo aver rivolto agli sposi una parola impegnativa e rivoluzionaria (5, 31-32), Gesù offre a tutti un altro criterio di fondamentale importanza nella vita di relazione. Invece di usare il giuramento per dare maggiore credibilità alle promesse, il Signore chiede di assumere un atteggiamento di lealtà e responsabilità. La parola non può essere data e tolta a piacimento, secondo gusti personali o le convenienze sociali. In Dio la parola è sempre creativa. All’inizio dei tempi, egli dice: “Sia la luce!”. Commenta l’Autore Sacro: E la luce fu” (Gen 1,3). Il salmista contempla stupito la creazione ed esclama: “Egli parlò e tutto fu creato, / comandò e tutto fu compiuto” (Sal 33,9). Dio compie quello che dice. Parla e non viene meno. La sua parola scaturisce dall’amore ed è una parola fedele. Rievocando la storia d’Israele, Paolo esclama: “I doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili!” (Rm 11,29). In un’altra lettera, l’apostolo scrive che il Figlio di Dio non è ondivago, non vive nell’incertezza né tanto meno passa con superficialità dal  al no. Al contrario: “In Lui vi fu il sì”. E aggiunge: “Tutte le promesse di Dio in lui sono . Per questo attraverso di lui sale a Dio il nostro Amen per la sua gloria” (2Cor 1, 19-20). Noi siamo immersi nel sì di Dio, il sì della creazione che in Gesù Cristo ha trovato conferma e compimento. Un sì incondizionato e fedele. Dio non viene meno alle sue promesse. Se restiamo uniti a Gesù, l’Amen di Dio, la nostra vita diventa una parola creativa e salvifica. Non dobbiamo più giurare per il cielo o per la terra, non dobbiamo più accattivarci la fiducia degli altri, dobbiamo solo far crescere in noi, fino alla pienezza, l’eccomi della fede. Ogni nostro  è solo un seme, gettato nella terra. Non germoglia se non siamo disposti a faticare e talvolta anche a lottare. Oggi invochiamo Maria come Vergine dell’Eccomi e le chiediamo la grazia di fare della nostra vita un grembo fecondo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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