21 giugno 2019

21 Giugno 2019

Ho bisogno di infinito

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 6,19-23)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore. La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!».

Il commento

Accumulate invece per voi tesori in cielo” (6,20). Il discorso della montagna non offre regole da osservare né precetti da eseguire scrupolosamente. Gesù si preoccupa di disegnare una cornice ideale affascinante e impegnativa all’interno della quale ciascuno è chiamato ad esercitare la sua libertà e la sua responsabilità. Alcuni camminano speditamente, altri più lentamente, altri avranno il coraggio di correre. Il brano odierno invita a individuare lo scopo essenziale della vita, chiede di scegliere con chiarezza qual è il tesoro da cercare a tutti i costi. Si tratta di una scelta di fondo. Il Vangelo contrappone in modo piuttosto netto i “tesori sulla terra” e quelli del cielo. La vita non si misura con le cose piacevoli né resta confinata nell’orizzonte terreno. C’è un oltre. Gesù invita perciò a compiere quelle scelte che allargano lo sguardo e danno alla vita una respiro di eternità. Ci sono quelli che restano attaccati ai beni che passano, dedicano tempo ed energie per cose che non hanno valore oppure hanno un valore assai limitato. Molte persone dedicano agli animali domestici un tempo e una cura assolutamente sproporzionati, trascurando altre esigenze di carità che sono oggettivamente più importanti e urgenti. La cura degli animali non può assorbire tutte le nostre energie né può diventare il fine della vita. È triste constatare che questa gerarchia valoriale oggi non viene più percepita. Gesù insegna a cercare i tesori del Cielo, quelli che non si consumano. Solo in questa luce possiamo fare tutte le altre scelte. Se ci attacchiamo alle cose fragili, fragile sarà anche la vita. Se riempiamo la vita di cose che hanno poco valore, anche la vita perderà il suo valore. Quante cose attirano perché sembrano capaci di dare piacere, in realtà dopo un poco non riescono più a trasmettere nulla. “Ho bisogno questa sera di tuffarmi con la mia Celina nell’infinito. Ho bisogno di dimenticare la terra… Quaggiù tutto mi affatica, tutto mi è di peso” (LT 85, 12 marzo 1889). Così scriveva Teresa di Lisieux. Come sarebbe bello restare in questa scia di santità!

 



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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