Giovani

Una lettera è… una dichiarazione d’amore

lettera

di don Gianluca Coppola

Da oggi il nuovo blog di don Gianluca Coppola, “Dalla sopravvivenza alla vita”. Uno spazio in cui parlare ai giovani dei giovani. “Ti svelo un segreto: senza la fede la vita, l’amore, i giorni, non hanno sapore. E ci sono sapori pensati solo per te. Perché doversene privare?”.

Tra i frastuoni del porto, il caldo e cento lingue diverse che si rincorrono, sono in attesa ma in allerta. Come se anche adesso della realtà volessi prendere tutto e soprattutto quello che da essa ci porta oltre: all’onnipresente dimensione spirituale. È una calda mattina d’estate e sto prendendo il mare per raggiungere un amico sacerdote. In questo piacevolissimo trambusto penso a tutta la grandezza e la magnifica diversità che Dio ha scelto di far abitare nel mondo e nell’uomo. 

Siamo così vittime di una strana concezione della vita, vorremmo davvero dare adito all’idea che siamo tutti uguali, che la diversità non esiste persino che tutti possiamo avere le stesse esigenze o gli stessi diritti. Omologare il mondo e sottomettere la natura alle idee è mettere in discussione il progetto della Creazione. La diversità è come il sale evangelico, offre sapore e senso all’esistenza. Guai se il sale non è più in grado di salare la nostra storia. “Se non so più chi sono, meglio che sia uguale agli altri”… E invece è proprio nel contrario di questa affermazione tutta la tua straordinarietà del “nessuno di noi è uguale all’altro!”. Accettare la diversità porta a non avere crisi d’identità. 

Pensa al fatto che non ci sono persone con le impronte digitali uguali o il calco dell’orecchio o la retina dell’occhio. Non c’è nessuno che potrà fare la strada che devi fare tu. Nessuno avrà mai la medesima declinazione della tua vocazione. Tu sei unico, anche se in mezzo a 7,69 miliardi di persone, 197 nazioni, cinque continenti e circa 7000 lingue parlate diverse. 

E Dio, che ha fatto tutto questo, sceglie te per essere il Suo interlocutore. È per questo che ti sto scrivendo, per ricordartelo. Per dirti quanto sei speciale e no, non intendo stare qui a spiegarti la vita o il coraggio o l’amore. A quello ci hanno pensato altri. Le frasi vuote per raccontare l’amore già coprono i muri di ogni città; “scusa ma ti chiamo amore”; “non si può pianger per sempre”; “non è bello ciò che è bello, è bello ciò che piace”; “io e te tre metri sopra il cielo”. E sai perché, per quanto vuote, resistono? Perché viviamo in un tempo, contrariamente a quanto ci vogliono far credere, in cui tutto può far brodo nel mare del disperato bisogno di giudizi che c’è. Nel mondo del pensiero unico l’unico dogma è non giudicare. E ha portato alla creazione di un mondo magico, che non esiste. Dove al contrario esiste ed è vero solo quello che percepisci. Dove la realtà conta sempre meno e il soggettivo, l’emotività, sempre di più. Invece è il mondo reale che dobbiamo abitare. E abbiamo tutti bisogno di un aiuto che ci indichi da che parte guardare, che ci insegni a stare davanti alla realtà concreta. Abbiamo un estremo bisogno di punti fermi per orientarci in un mondo pieno di macchie e imperfezioni.

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Ho da poco pubblicato una raccolta di lettere che porta il nome di questo nostro blog (#dallasopravvivenzallavita). E sai perché ho scelto di scrivere proprio delle lettere? Perché nel genere della lettera è racchiusa una dichiarazione d’amore. Una lettera è scrivere liberamente e conoscere e far crescere se stessi. Raccontarsi in una lettera vuol dire evitare di perdersi, mettere in ordine. E quindi non franare nella confusione, nella tristezza, nell’ansia. Ma restare nella realtà. 

Sai, ogni volta che mi sono sentito perso ho avuto bisogno di rivelare a qualcuno la mia vita per portarla in salvo. Arrivare in un porto che dà gioia, riparo, pace. Hai mai trovato un “tu” che raccoglie i tuoi frammenti? Amare è diventare testimone della vita di qualcuno e sentirsi amati è sapere di avere un testimone per la propria: avere un “tu” che accoglie questa vita che troppe volte ti è sembrata irrimediabile, persa, vuota.

Ti svelo un segreto: non esiste un “tu” vero senza Cristo! Senza la fede la vita, l’amore, i giorni, non hanno sapore. E ci sono sapori pensati solo per te. Perché doversene privare? So bene che ad abitare la tua anima ci sono domande che non incontrano risposte soddisfacenti. Insieme, attraverso questo blog, possiamo scoprirli, se ti va! Continuerò a scriverti. 

Quando si riceve una lettera ci si sente presi sul serio. Perché dietro al “tu” di una lettera sincera è nascosto l’amore divino! Sempre! Forse ancora nessuno te l’ha detto, ma tu meriti un paio d’occhi da guardare e in cui sai riconoscere la lotta. Quante persone intorno a te, grandi e piccoli, hanno nello sguardo solo un lamento. “Fa tutto schifo; il lavoro fa schifo; questa città fa schifo; la politica fa schifo; il mondo fa schifo; sono tutti incompetenti; i preti sono tutti uguali…”. Incertezza? Insicurezza? Paura della realtà? Risentimento? Poca chiarezza? Tutta questa tristezza alla fine porta solo alla cattiveria! Solo se si è felici, si può provare ad essere buoni! E io voglio farti una promessa di bene, vorrei raccontarti che contro la tristezza c’è una via che dalla sopravvivenza porta alla Vita!

Dovrebbe far parte dell’essere cattolici sapere riconoscere in tutte le cose, anche in quelle piccole, complicate e misere, la bellezza della Creazione. I sintomi della Gloria di Dio sono ovunque, anche in quel tramonto che mi ha cambiato la vita. Anche in questo mare che sto solcando. Tra poco sarò in porto e mi aggrappo alla speranza che queste mie parole possano approdare al tuo cuore. A presto e ricordati di sorridere perché Gesù ti ama! I figli di Dio hanno lo sguardo fiero! 

Scopri il libro di don Gianluca Coppola: “Dalla sopravvivenza alla vita” https://www.famiglia.store/prodotto/dalla-sopravvivenza-alla-vita/ 

Nota del direttore: Dalla penna di don Ginaluca Coppola, presbitero della Diocesi di Napoli, un nuovo blog per i lettori di Punto Famiglia. “Dalla sopravvivenza alla vita”, uno spazio che mette al centro il mondo dei giovani, le incertezze, i grandi interrogativi, le lotte interiori, le aspirazioni tutto riletto alla luce di una sensibilità speciale, quella di un sacerdote da sempre attento all’universo giovanile. 




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