30 giugno 2019

30 Giugno 2019

Quello che Dio vuole

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 9,51-62)
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio. Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».

Il commento

“[Gesùprese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme” (9,51). La scena della Trasfigurazione è una conferma luminosa dell’esito drammatico della sua missione (9, 28-36). La sua predicazione non ha trovato accoglienza, le autorità religiose lo hanno sempre trattato con diffidenza che nel corso del tempo ha assunto la forma di un’opposizione sempre più decisa. A più riprese, Gesù ha annunciato ai discepoli che le difficoltà non sono passeggere e condurranno alla morte (9,44). Nel brano liturgico odierno – che solo Luca riporta – è presentato mentre s’incammina con determinazione verso Gerusalemme. Egli sa bene che nella Città Santa la sua missione troverà compimento ma non si tira indietro, anzi è pronto a dare la vita. Questa scena descrive l’inizio del lungo viaggio che lo condurrà nella capitale religiosa (9,51 – 19,28). Dal punto di vista narrativo questo brano rappresenta lo spartiacque decisivo di tutto il Vangelo. Punto di arrivo e di partenza. L’evento che l’evangelista narra non appartiene alla categoria dei fatti ma a quella delle decisioni. È una caratteristica propria di Luca che talvolta, con grande delicatezza, ci porta con la sua speciale “telecamera” nella stanza interiore di Gesù e ci fa intravedere quello che egli porta nel cuore. In questo caso, tutto è come riassunto in un’espressione che a buon diritto possiamo definire scultorea: “indurì il volto”. L’evangelista vuole così sottolineare che il Signore non si sottrae al compito ricevuto. Le sue scelte non sono determinate da motivi di opportunità o da calcoli umani, è l’obbedienza al Padre il criterio decisivo che orienta i suoi passi. Questo stile ha un’immediata ricaduta nella vita dei discepoli, ricorda infatti che la strada della santità non consiste nel compiere opere straordinarie o dedicarsi ai servizi più umili. Ciò che conta è fare ciò che Dio vuole. Marthe Robin diceva: “Non siete voi che dovete prendere decisioni. Quel che dovete fare è decidervi di abbandonarvi alla Volontà divina con un sì che potrà rendervi sempre più figli”. È questa la strada che oggi chiediamo di percorrere con più decisione.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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