Smartphone e guida

Incidenti stradali e smartphone: ci voglio più regole o solo buon senso?

smarthone alla guida

di Ida Giangrande

Posta un video mentre guida. L’auto si ribalta, muore il figlio di 13 anni. È cronaca di questi giorni, molti si chiedono come sia possibile morire così, eppure, quanti di noi scrivono messaggi, mandano audio o parlano al telefono mentre guidano?

Il fatto è accaduto domenica 14 luglio. Sull’autostrada A/29, all’altezza di Alcamo (TP), un padre si trova al guida della sua auto, una Bmw, sta postando un video su Facebook e in un attimo la macchina si ribalta. Il figlio maggiore, 13 anni appena, muore. L’altro, 9 anni, resta ferito. Una tragedia familiare che, passato lo sgomento dei primi istanti, fa salire rabbia e sconcerto. Qualcuno si passa le mani tra i capelli, qualcun altro scuote la testa come a chiedersi se sia mai possibile morire in questo modo al giorno d’oggi. Eppure quanti, tra quelli che ora puntano il dito, usano lo smartphone in maniera impropria quando sono alla guida? Vi è mai capitato di restare incolonnati perché qualcuno all’inizio di un serpentone di auto rumoreggianti, sta scrivendo un messaggio? O di vedere qualcuno che improvvisamente rallenta perché mentre guida tiene gli occhi bassi sullo schermo? “Era solo un minuto!” ti senti commentare se protesti, ma in un minuto la vita di qualcuno si può spegnere. 

Il caso di Alcamo non è un episodio isolato. Tante le campagne di sensibilizzazione, gli speciali e gli approfondimenti, ormai tutti sappiamo che usare il cellulare mentre si guida è pericoloso, ma la cosa sembra lasciarci indifferenti. Il numero delle vittime sulle strade per causa di un uso errato dello smartphone, secondo i dati Istat, nel 2016 aveva registrato una battuta d’arresto, con 145 deceduti in meno rispetto al 2015 ma l’anno scorso l’incidentalità rilevata da Polizia di Stato e Arma dei carabinieri ha evidenziato una inversione di tendenza, con un aumento degli incidenti mortali dell’1,4% (22 in più del 2016, da 1.547 a 1.569) e, soprattutto, delle vittime del 2,7% (45 in più, da 1.665 a 1.710). In crescita anche le infrazioni dovute all’uso improprio dello smartphone: 65.104 quelle commesse nel 2017 per il mancato utilizzo di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare, il 7,1% in più rispetto all’anno precedente. Questo nonostante il claim della Società Autostrade che recita cose del tipo: “Quando guidi, guida e basta”. 

Gli smartphone oggi ci connettono costantemente al mondo con sistemi di messaggerie, piattaforme social, selfie e dirette Facebook. Sembrerà un’espressione lapalissiana, ma tutto questo per quanto sia una cosa eccitante impedisce di mantenere lo sguardo sulla strada e le mani sul volante, interferendo pericolosamente sui tempi di reazione e sull’attenzione dei conducenti. Non conta la quantità di tempo che impieghi a mandare un “vocale”. Una manciata di secondi è sufficiente e generare delle tragedie irreparabili.

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Quanto agli auricolari poi, siamo proprio sicuri che siano sicuri? Non molti automobilisti sanno che anche l’uso degli auricolari alla guida può comportare il rischio di incorrere nella violazione del Codice della Strada: l’utilizzo, infatti, non è ammesso in tutte le circostanze. 

Luso degli auricolari alla guida è un’abitudine piuttosto diffusa fra i guidatori italiani. La maggior parte, però, sembra utilizzarli in modo scorretto e sono in aumento le multe per infrazioni che ricadono su chi fa un uso improprio di questi dispositivi. Le cuffie sonore, infatti, provocano un effetto isolante che impedisce a chi le indossa di tenere sotto controllo ciò che accade nell’ambiente circostante e di sentire i rumori esterni. L’uso degli auricolari alla guida comporta una riduzione dell’attenzione mentre si guida e, di conseguenza, aumentano anche i rischi di incidenti su strada. Il Codice Stradale vieta l’utilizzo degli auricolari su entrambe le orecchie. Nell’art. 173 si legge: “È vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici ovvero di usare cuffie sonore” ma che tuttavia “è consentito l’uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguata capacità uditive ad entrambe le orecchie (che non richiedono per il loro funzionamento l’uso delle mani)”. Dunque, la Polizia Stradale ammette l’uso degli auricolari alla guida solo nel caso in cui questi vengano indossati su un solo orecchio così da continuare ad avere una piena capacità uditiva con l’altro orecchio. Così facendo il guidatore sarà in grado di mantenere comunque il controllo sulla strada.

Detto questo siamo tutti super-impegnati oggi e abbiamo bisogno di essere sempre reperibili, sempre connessi, ma questo è proprio vero o forse siamo noi a non riuscire a restare senza telefono per un lasso di tempo? Da più parti si invocano inasprimenti delle pene, dispositivi che rivelano se la persona era al telefono prima di fare l’incidente o la creazione di leggi ad hoc ma personalmente credo la prima regola da rispettare sia il buon senso. Il mondo può fare a meno di noi per un’ora o due. Con il dovuto rispetto e nella discrezione di tutti e di ciascuno, io preferisco sempre mettere il cellulare nel doppio fondo della mia borsa quando sono alla guida, in modalità silenzioso fino a quando non arrivo a destinazione. Per la mia sicurezza e per quella di quanti viaggiano in auto con me, se proprio sto aspettando una telefonata importante e non posso farne a meno, accosto, inserisco le quattro frecce e parlo al telefono anche tutto il giorno se ne ho bisogno, ma senza mettere a repentaglio la vita di nessuno. Non sono cose difficili. È solo buon senso appunto. Ma nell’era dell’umanità androide c’è ancora spazio per il buon senso o è solo un fatto di regole?




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