17 luglio 2019

17 Luglio 2019

Sanno di non sapere

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 11,25-27)
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

Il commento

Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” (11,25). Gesù insegna a lodare Dio anche quando si addensano le ombre, quando si rende conto che la bella notizia non trova accoglienza presso i custodi della religiosità, quelli che hanno dimenticato l’ammonimento del profeta: “Guai a coloro che si credono sapienti e si reputano intelligenti” (Is 5,21). Quelle che possiamo considerare le élite culturali del tempo guardano con diffidenza la predicazione di Gesù. San Paolo scrive che “il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio” (1Cro 1,21). I piccoli, invece, ascoltano con umiltà e riconoscono in Lui il profeta di Dio. Interessante e originale il vocabolo che Gesù sceglie per qualificare i discepoli: in greco troviamo il vocabolo nēpios che indica il bambino che non sa ancora parlare. Nella logica evangelica piccoli sono quelli che sanno di non sapere e, proprio per questo, si lasciano istruire con docilità. Il primo testimone della piccolezza è Lui stesso: Il Figlio di Dio non viene con potenza e non parla con voce di tuono (Es 19,19) ma si presenta attraverso il fragile volto di un uomo che comunica la verità di Dio con mitezza. Nella secolare storia della Chiesa non pochi santi hanno scelto di farsi piccoli per manifestare la grandezza di Dio. Teresa di Lisieux appartiene a questa categoria, anzi lei ha fatto della piccolezza il marchio di fabbrica, il suo personale stile di vita, il cuore stesso della sua spiritualità. Nel terzo manoscritto, vergato quando le forze sono ormai consumate dalla malattia, scrive:  “sono troppo piccola per darmi alle mie vanità ora, sono troppo piccola anche per tornire belle frasi per farle credere che ho molta umiltà, preferisco convenire molto semplicemente che l’Onnipotente ha fatto cose grandi nell’anima della figlia della sua Madre divina, e la più grande è di averle mostrato la sua piccolezza, la sua impotenza” (Ms C 4r). All’intercessione di questa piccola grande Santa, oggi chiediamo la grazia di diventare piccoli come bambini.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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