Spiritualità

L’estate è passata, ma il bello deve ancora venire…

vacanze

di sr. Daniela Cristiana Galletto

I luoghi di villeggiatura sono ormai lontani. La routine ci attende, tutti vorremmo dei tempi supplementari per le vacanze, ma per ripartire è necessaria una sola cosa: un supplemento d’anima. Dove trovarlo? In Dio chiaramente.

Le vacanze sono ormai alle spalle e ancora portiamo sul nostro volto l’impronta del sole che ci ha accarezzati e nel nostro corpo i benefici del riposo che ci siamo concessi. Se ci fermiamo un attimo, troviamo ancora nei nostri occhi la bellezza dei luoghi visitati e nei cuori tutte le persone con cui abbiamo condiviso le meritate ferie. Mi auguro che almeno d’estate, una volta all’anno, ci siamo permessi di rallentare un po’ il ritmo e di condire le nostre giornate con una buona dose di tranquillità e di tempo libero (ma libero sul serio!), senza sentirci in colpa per quelle pagine rimaste stranamente bianche sulle nostre agende, solitamente super affollate da appuntamenti e cose da fare.

Non so se capita anche a voi, ma ho la sensazione, guardando qua e là i volti di chi viaggia in treno per tornare dai luoghi di villeggiatura, di vedere poche persone pronte ad affrontare di nuovo la quotidianità. Vorremmo tutti dei tempi supplementari per accedere, dentro di noi, alle forze ritrovate, per dare precedenza all’entusiasmo e voltare le spalle a quel vago sentimento di rifiuto che affiora in noi quando si tratta di riprendere la scuola, il lavoro, l’università. E non ci accorgiamo che ciò di cui abbiamo veramente bisogno, non solo per ripartire, ma per tutto l’anno, è un supplemento di anima, un luogo in cui lasciare che sia Dio in noi a risvegliare il desiderio di preparare altre valigie per un viaggio ancora più affascinante di quello che abbiamo da poco concluso… quello verso la nostra quotidianità, che per tutti inizia, più o meno, ogni settembre della nostra vita. Un viaggio che non si prenota online, perché è sempre tutto già pronto. O almeno così sembra. 

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Che bello sarebbe iniziare a pensare che oltre le apparenze di una routine che sa di qualcosa di già conosciuto c’è una novità preparata per noi, nascosta dentro le cose da fare, nei cassetti della solita scrivania in ufficio, nei pranzi di lavoro con gli stessi colleghi, nei problemi di tutti i giorni che cercano qualche persona coraggiosa disposta a prenderli in mano e non a evitarli, come incidenti di percorso che rallentano soltanto i nostri programmi.

Che bello pensare che c’è un altro modo per accogliere questo pezzo di storia che ci viene incontro e che non saranno solo i problemi ad aprirci la porta dell’ufficio o del negozio o della cucina di casa in cui saremo chiamati d’ora in poi a spendere le nostre energie. Che bello pensare che possiamo essere noi ad entrare in questo presente con un passo di danza, leggeri perché certi che se abbiamo lasciato alle spalle mare o montagne da favola, il meglio deve ancora venire e cerca in noi gente coraggiosa, disponibile, che sa rischiare di guardare le cose di sempre dandosi una nuova opportunità. 

Ad esempio si potrebbe partire dal non vedere più il tempo solo come un limite. Quante volte, ogni giorno, ripetiamo frasi del tipo: “Vorrei avere più tempo. Non arrivo in tempo. Mi manca il tempo…”. In tutti questi casi il tempo è per noi un limite, un muro a volte invalicabile che vorremmo sfondare per averne di più. E questo accade perché siamo concentrati sul presente, sullo spazio da occupare, sulle cose da fare e il tempo diventa un nemico che cerchiamo di possedere inutilmente, uscendo sempre sconfitti da questa lotta. Forse dovremmo iniziare a pensare che la vita non si risolve adesso e la sua riuscita non si misura dal successo che si riesce ad ottenere giorno per giorno. La vita è un lungo cammino verso una pienezza che ci sta davanti e la dobbiamo guardare alla luce delle possibilità che ci vengono offerte. Ogni istante è un granello di questo viaggio in cui dovremmo permetterci di lavorare un po’ di più a lunga scadenza, senza l’ossessione di ottenere risultati immediati, imparando a sopportare con pazienza le situazioni difficili o i cambiamenti che la vita ci impone. Conta di più la meta che il successo raggiunto. Così ogni giorno sarà una buona occasione per lavorare con passione ed entusiasmo per ciò che mi può avvicinare alla meta, e non un esame da affrontare con ansia e timore. È tempo di darci questa possibilità… non perdiamo l’occasione di ricominciare in modo diverso quest’anno! Buon lavoro… e soprattutto buon cammino!




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