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GIUGNO 2018

EDITORIALE

La famiglia, il luogo della santità eroica

Pubblicato da adpfp1 il


di don Silvio Longobardi

Esperto di pastorale familiare


“Nel passato abbiamo creduto che la famiglia non fosse la via ordinaria della perfezione. Abbiamo dimenticato la testimonianza che Dio ha offerto alla Chiesa attraverso Maria e Giuseppe che ha posto sulla soglia della redenzione”.

All’inizio del ministero sacerdotale rimasi colpito da un libro che raccontava esperienze di santi sposati, anche se non tutte avevano il timbro della coniugalità. Storie significative anche se piuttosto lontane, forse troppo lontane per parlare al cuore del nostro tempo. Nella storia della Chiesa non sono mancati santi tra le mura domestiche, ma restano in gran parte sconosciuti, nessuno si è preoccupato di raccogliere in modo ordinato le notizie per far emergere l’eroicità della loro vita e per sottolineare la dimensione coniugale della santità. C’è voluto quel terremoto di Giovanni Paolo II per aprire un altro capitolo nella storia della Chiesa. Egli ha compreso, prima e più degli altri, che la santità coniugale alimenta la spiritualità coniugale. I santi sono i primi educatori della fede perché mostrano, con l’autorità della vita, che il Vangelo è una parola capace di generare una vita eroica.

Nel passato abbiamo creduto che la famiglia non fosse la via ordinaria della perfezione. Chi voleva una vita santa doveva incamminarsi nei sentieri proposti dalla vita religiosa. Gli sposi apparivano troppo ingolfati di cose terrene per poter aspirare a quella vita spirituale che appartiene ai santi. Gli sposi potevano stare ai bordi della strada e chiedere umilmente quella grazia che permetteva loro di non perdersi. Insomma, potevano salvarsi ma non aspirare alla santità. Abbiamo dimenticato la testimonianza che Dio ha offerto alla Chiesa attraverso Maria e Giuseppe che ha posto sulla soglia della redenzione come profeti dei tempi nuovi: a Nazaret la santità più sublime si esprime proprio nella vita feriale e attraverso gli impegni più ordinari.

La testimonianza umile di tanti sposi ha generato una storia nuova, carica di frutti. Il Novecento ha aperto un orizzonte nuovo, ha mostrato che la santità è per tutti. Anche gli sposi, come Bartimeo, il cieco di cui parla l’evangelista Marco (10,46), non sono più costretti a mendicare lungo la via ma possono balzare in piedi e trovarsi dinanzi a Gesù. Anche loro appartengono al gruppo dei discepoli, possono e devono fare della vita una sequela sulle orme di Gesù.

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La canonizzazione di Luigi e Zelia Martin, avvenuta nell’ottobre del 2015, rappresenta una conferma autorevole di questo cammino ecclesiale ed offre l’opportunità per dare un’impronta diversa alla proposta di fede. In primo luogo sollecita la Chiesa a investire più energie per la comunità domestica che deve essere sempre più considerata come un luogo essenziale della pastorale. In secondo luogo chiede di promuovere una spiritualità che non teme di parlare di santità e di proporre itinerari di fede che hanno una più chiara impronta orante.

A partire e nella luce della luminosa esperienza di fede vissuta da Luigi e Zelia, dobbiamo aiutare gli sposi a vivere la sfida del matrimonio senza fermarsi al primo gradino, senza accontentarsi delle briciole, senza cadere nella trappola della mediocrità. È questa l’eredità che dobbiamo raccogliere e far fruttificare. Conosco tanti sposi che, contagiati dalla testimonianza dei Martin, e sostenuti dalla loro intercessione, hanno trovato il coraggio di fare scelte più significative. Sono i primi germogli di una semina che speriamo sia ancora più abbondante.

 

BOX

Consigli per la lettura

Senza vergogna e per quanto è possibile, siamo in grado di contemplare Luigi e Zelia nella loro unione completa, nella pienezza di una tenerezza reciproca attinta nel cuore del loro amore coniugale. Aggiungiamo il fatto – essenziale – che la loro unione fisica è costitutiva della loro santificazione. In breve oseremo porci la seguente domanda: “Riusciamo a concepire facilmente un santo e una santa nello stesso letto?”. Senza imbarazzo o reticenza, riusciamo davvero ad associare pienamente sessualità e santità, là dove vi è un cammino di fede di due sposi in Gesù Cristo? Non siamo ancora piuttosto inclini a contrapporre tra loro questi termini, a considerarli come inconciliabili, se non altro a mantenerli distanti? […] La testimonianza di santità che ci offrono Luigi e Zelia su questo aspetto fondamentale e nevralgico della vita coniugale porta una luce riconciliatrice. La santità laica, la santità delle coppie sarà veramente riconosciuta, diffusa e annunciata quando la Chiesa e i cristiani guarderanno l’unione matrimoniale dell’uomo e della donna attraverso la lente di una sessualità finalmente intesa come consumazione della loro unione con Dio, voluta da Dio, espressione stessa del mistero di Dio e del Dio fatto uomo. (Jean Clapier, Luigi e Zelia Martin. Una santità per tutti i tempi, Editrice Punto Famiglia, 2015, pag. 71- 72)

IL LIBRO

Libro Luigi e Zelia Martin - una santità per tutti i tempi

Titolo: Luigi e Zelia Martin, una santità per tutti i tempi

Autore: Jean Clapier

Editore: Editrice Punto Famiglia

ISBN: 978-88-905780-1-4

ACQUISTA SU: https://www.famiglia.store/prodotto/luigi-e-zelia-martin-una-santita-per-tutti-i-tempi/

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