Fidanzamento e matrimonio
“Ai fidanzati la Chiesa chiede di attendere che l’amore sia sentimentalmente e umanamente maturo”
Intervista a padre Maurizio Botta di Ida Giangrande
È prefetto dell’Oratorio Secolare San Filippo Neri e viceparroco a Santa Maria in Vallicella. Da alcuni anni collabora con l’Ufficio catechistico della Diocesi di Roma, ma soprattutto è un predicatore verace di quelli che sa parlare dell’amore senza se e senza ma.
Ho avuto modo di ascoltare una sua catechesi durante l’appuntamento con il Monastero wi-fi di quest’anno nella stupenda cornice della Basilica di San Paolo Fuori le Mura. Tante le persone presenti e lui, padre Maurizio Botta, sembra essere fatto per risvegliare le coscienze anestetizzate dal relativismo imperante che la vita e i media ci propinano ogni giorno. È prefetto dell’Oratorio Secolare San Filippo Neri e viceparroco a Santa Maria in Vallicella. Da alcuni anni collabora con l’Ufficio catechistico della Diocesi di Roma, ruolo che gli calza a pennello data la sua spiccata bravura come predicatore, capace di intercettare parole nuove per comunicare le verità antiche custodite da sempre nel Vangelo. A lui si devono libri come “Uomini e donne. Crisi di lei, crisi di lui, crisi di tutte e due?” oppure “Nasi lunghi gambe corte. Viaggio tra pulsioni e sentimenti di ogni tempo”.
Si può parlare di fidanzamento oggi come oggi?
Penso che sia un termine anacronistico se guardiamo i numeri, tuttavia i numeri non dicono tutto e noi registriamo luminose esperienze di ragazzi che vivono il loro fidanzamento in maniera gioiosa. Credo, però, che culturalmente non se ne possa parlare più come di una fase costituiva del matrimonio stesso.
Nella evaporazione del valore del fidanzamento che posto occupa il web?
CONTINUA...
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