Un evento da non sottovalutare

di Gabriele Alfano

Anche se molte volte si configura come una breve parentesi, il primo amore ha la sua importanza.

In adolescenza si colloca normalmente l’evento del primo amore che è uno dei momenti più significativi di questa età. Il primo amore è importantissimo per un motivo estremamente semplice quanto sfuggente: è il primo. È la prima volta che la persona rivolge il suo affetto al di fuori della stretta cerchia delle figure familiari. È la prima volta che sceglie da solo a chi voler bene. È la prima volta che l’altro sesso diventa una persona precisa e reale. È la prima volta che “tradisce” l’amore di mamma e papà. Il primo amore è, dunque, una tappa evolutiva fondamentale, ma non si distingue dagli altri amori che lo seguiranno se non  per la sua posizione cronologica.

Esso spesso coglie impreparata la persona che può trovarsi combattuta tra l’amore per i genitori e il suo primo amore (ambivalenza) e così questa esperienza diventa un turbinoso susseguirsi di sentimenti opposti che fanno sembrare l’adolescente incapace di intendere e di volere. Ad aggravare l’apparente sconvolgimento psichico si aggiungono i cambiamenti somatici della pubertà e l’avvio della sessualità: l’adolescente deve confrontarsi con un corpo che cambia rapidamente e mostra segnali nuovi, spesso sconosciuti perché nessuno lo ha preparato ad essi. Questi nuovi segnali spingono la persona a sperimentare il “nuovo” corpo che si ritrova e, se nessuno accompagna educativamente l’adolescente, questa esplorazione può prolungarsi eccessivamente.

Fortunatamente in questo frangente interviene spesso una persona nuova: l’innamorato/a. I sentimenti diventano passione che travolge e domina l’intera persona escludendo quasi completamente tutto il resto del mondo: i genitori sono spaventati dalla totalità di questo amore e spesso reagiscono male. Il primo amore appare come un “tiranno” che possiede il proprio figlio e lo sottrae all’autorità, agli insegnamenti e alla guida dei genitori. Potrebbe compiere atti inconsulti e, temiamo, irreparabili e per questo il controllo diventa asfissiante: forse i genitori sono anche un po’ gelosi perché improvvisamente qualcuno gli contende l’amore assoluto che hanno ricevuto fino ad allora dal proprio figlo/a. Gli eventi raggiungono il culmine nelle lotte per gli orari di rientro, l’acquisto del motorino, le inchieste “da inquisizione” su chi frequenti e mille confronti spesso intolleranti e dolorosi. Tutto ciò continua finché il primo amore finisce.

Perché di solito è così: il primo amore finisce. Raramente quest’esperienza ha una durata significativa, ma lascia segni estremamente significativi nella persona: come ha vissuto questa relazione, come hanno reagito i genitori, come è cambiato il rapporto con il gruppo, come è stata la sessualità. La durata, in effetti, importa relativamente, quello che conta è che tutte le relazioni affettive che verranno dopo dovranno confrontarsi con questa prima. Essa può lasciare un ricordo positivo e predisporre bene la persona o un ricordo negativo e predisporre la persona al pregiudizio. In ogni caso questo valore fondamentale del primo amore deve spingere gli adulti di riferimento dell’adolescente a prenderlo con serietà e, insieme, con leggerezza; bisogna rispettarne l’importanza che ha per l’adolescente senza perdere di vista il suo valore nell’intera esistenza delle persone.




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