Salviamoli dalle lusinghe del branco

di Peppe Iannicelli

Napoli, 11 Febbraio – Cinque minorenni di età compresa tra i 14 e i 16 anni, accusati di violenza sessuale nei confronti di una undicenne, sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Caloria (Napoli). Nei loro confronti il Gip del tribunale per i minorenni di Napoli aveva emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa di violenza sessuale di gruppo aggravata.

La classe scolastica, i compagni di gioco in cortile, il gruppo di catechismo, la squadra di pallavolo,  i ragazzi del muretto. Bambini, adolescenti, giovani vivono l’avventurosa fatica del crescere in gruppo; diventano uomini emancipandosi progressivamente  dalla preponderanza dei genitori e degli adulti. È un’esperienza straordinaria che permette di sviluppare la propria personale individualità nella relazione dinamica con i  coetanei ed i pari.  Bisogna recidere i cordoni ombelicali, imparare a confrontarsi, darsi delle regole condivise, persino litigare. Il gruppo è un elemento vitale per tutti e ciascuno. Senza gruppo non si vive, senza gruppo non si cresce. Ma il gruppo può diventare mortifero se diventa gregge o, peggio ancora, branco.  Il gregge omologa gusti, desideri, modi di pensare e vivere. Nel gregge bisogna indossare quel vestito, usare quel cellulare, calzare quel paio di scarpe. Chi non si adegua non può entrare nel gregge. Chi cambia idea diventa immediatamente una pecora nera da espellere. Nel gregge uno/una comanda… tutti gli altri si accodano continuando a ruminare ottusamente tutto quel che la vita gli imbandisce. Ci son persone che restano nel gregge per sempre, preoccupandosi di non sgarrare in alcun modo alle imposizioni della moda dominante. S’illudono di esser in, in realtà sono tremendamente out; fuori da una capacità autonoma di discernimento e giudizio; fuori dalla capacità di godersi una vita propria, timorosi sempre di esser giudicati inadeguati al lavoro, in famiglia, tra gli stessi amici o sedicenti tali. Il consumismo mass-mediatico ha bisogno di greggi danarosi ed ubbidienti, disponibili a pascolare un’erba solo apparentemente verde ma in realtà marcia e nociva. Il branco è la degenerazione più grave del gregge. In questo caso l’omologazione avviene su modelli comportamentali deviati e devianti esasperati dal consumo di alcool e droghe. Si moltiplicano gli episodi di violenza in branco con aguzzini e vittime adolescenti. Non ho i soldi per il cellulare hi-tech? Lo rubiamo, riducendo in fin di vita il nostro coetaneo. Quella ragazzina mi snobba? La portiamo dietro il muro e la violentiamo.  Siamo troppo piccoli per entrare in discoteca? Giù botte e sprangate al buttafuori. Guai ad intralciare i piani ed il cammino del branco. Le conseguenze possono esser  fatali. Questa violenza ha radici e responsabilità ben chiare. Dove sono ed a cosa pensano i genitori di un quindicenne che rientra a notte inoltrata e trascorre tutta la domenica a letto? Che fanno i genitori quando scoprono la sbronza della figlia tredicenne? Quali occupazioni hanno di tanto importanti da non accorgersi che il pargolo comincia a fumare sigarette e spinelli? Ne ho sentiti, di colleghi genitori, giustificarsi sostenendo che tutti i ragazzi si fanno uno spinello o si sbronzano. Non è vero. Spinelli ed alcool, che spacciatori e gestori incoscienti propinano ai bambini che giocano a fare gli adulti, sono il passaporto per il branco di quelli giusti, di quelli che hanno le palle e sanno come si vive, ché la vita i genitori non gliela insegnano. I danni cerebrali prodotti da queste sostanze eccitano la violenza come strumento di relazione con il mondo in considerazione che per loro il mondo è una preda da conquistare, in branco. E gli insegnanti ignoranti cosa combinano? Ed i parroci distratti? Ed i politici che negano luoghi di crescita e speranza di futuro con le raccomandazioni, lo sfruttamento dei corpi innocenti e la promozione dei mediocri ? Ed i calciatori che si sputano in volto? Le ragazzine che ostentano il loro corpo acerbo alla potente libidine? Poveri ragazzi, il branco è la perversa ciambella di salvataggio per non annegare nel mare della disperazione. Ma il branco li sommergerà  quando le tempeste della vita diventeranno più perigliose delle prime burrasche giovanili.




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