Punto Famiglia The Brave Autore articolo Di Punto Famiglia Data dell'articolo 10 Novembre 2012 Nessun commento su The Brave di Simona Parigi Regia: Brenda Chapman, Mark Andrews, Anno: 2012 Settembre, anche in Italia, è arrivato The Brave (il titolo in italiano è Ribelle-The Brave), ultima fatica della Pixar. La parola fatica in questo caso è particolarmente appropriata perché, per la realizzazione di questo lungometraggio, la casa di produzione ha avuto bisogno di ben sei anni: infatti il risultato è quanto meno stupefacente per l’attenzione e la precisione con cui sono stati realizzati anche i minimi particolari. Basta dare un occhiata alla scompigliata e arruffata chioma della protagonista Merida, per rendersi conto del lavoro realizzato e della precisione dei dettagli. Ambientato in una Scozia mirabilmente ricostruita, la storia mescola elementi più e meno originali, mantenendo nel complesso un giusto equilibrio tra commedia tradizionale Disney e film d’avventura che sfiora il fantasy. Per iniziare, è la prima volta che la Pixar dedica un intero lungometraggio ad una figura femminile, infatti la vicenda è incentrata su Merida, principessa che però non ha nulla a che vedere con le altre principesse Disney forse un po’ troppo patinate e perfettamente a proprio agio nei disegni bidimensionali. La protagonista di Ribelle- The Brave è, come cita il titolo, ribelle, nel suo performante e certamente più spazioso 3D: trova la sua libertà solo a dorso del suo cavallo e con il suo arco in spalla. Più simile al padre che alla madre non riesce a sottostare alle ferree regole che le impone quest’ultima che la vorrebbe impeccabile, pronta a prendere in sposo il marito scelto dal padre tra i figli primogeniti dei capiclan alleati. Merida non ci sta, principessa anticonvenzionale, non vuole accontentarsi di un marito scelto per lei da altri, vuole seguire il suo destino. Appassionata e selvaggia, decide di partecipare lei stessa alla gara per l’assegnazione della propria mano. La richiesta d’indipendenza della ragazza scatena però l’ira degli altri clan che si sentono presi in giro e disonorati. L’unica a dare un freno e a tenere salde le redini della faccenda è Elinor, la madre di Merida, colei che non solo tiene in piedi la famiglia, ma l’intero regno, rappresentando la diplomazia e la razionalità. È la prima storia Disney in cui una principessa non si realizza nel finale del “vissero felici e contenti” sposando il suo principe azzurro, infatti, questa racconto è ben diverso, Merida non trova la sua completezza in un matrimonio, ma il racconto mette in evidenza il rapporto tra madre e figlia che si amano profondamente, ma che non si comprendono. Ognuna delle due vorrebbe che l’altra arrivasse a capire le proprie ragioni, ma dove la realtà non arriva ecco che il fantasy ci mette del suo, e costringe Merida a rivolgersi ad una strega per cambiare il proprio destino. Chi non ha mai desiderato almeno una volta nella vita che la propria madre cambiasse magicamente idea riguardo a qualcosa in precedenza proibito. Ma come spesso accade le cose non vanno come programmato e la principessa si ritrova a fare i conti con l’orso in cui ha trasformato Elinor. Ma come altrettanto spesso accade, il disastro così formato, non viene del tutto per nuocere e attraverso rocambolesche trovate per scappare dal castello, le due donne si ritrovano a vivere a stretto contatto e a unire le forze per provare a “ricucire lo strappo causato”. Merida imparerà a mettere da parte il suo egoismo che l’aveva portata a trasformare la madre in orso e ad anteporre i propri bisogni a quelli degli altri, ed Elinor riuscirà a conoscere la figlia, non solo come una ragazza disubbidiente, ma come una fiera e coraggiosa donna. Entrambe daranno ascolto alle ragioni dell’altra, lo strappo provocato in perfetto stile Disney sarà letteralmente ricucito e la principessa garantirà l’ordine del regno non grazie ad un matrimonio, ma al coraggio di seguire la propria strada e il proprio destino. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE ANNUNCIO ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: Dignità della vita anche nella malattia: perché non parlarne con i ragazzi attraverso dei film? Papa Francesco: “Chi non ha pazienza non è un buon cristiano” Io ho scelto l’Eucaristia Far famiglia Fratelli nella vita, fratelli in Cristo Famiglia, scuola di misericordia Lui ci ha scelti prima della creazione del mondo Una famiglia nel cuore del Sinodo Figli traditi La mia famiglia nel mirino della piovra