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27 ospedali inglesi bruciano più di 15mila bambini abortiti

di Gabriele Soliani

Di certe notizie faremmo a meno ma non è giusto tacere quella dei 27 ospedali inglesi che hanno bruciato più di 15mila bambini abortiti negli inceneritori e usati negli ultimi due anni per il riscaldamento delle strutture.
La triste scoperta, annunciata dal famoso programma di Channel 4 “Dispatches”, ha costretto il ministro della Salute britannico Dan Poulter a definire la pratica “totalmente inaccettabile” e a bloccarla immediatamente. Gli ospedali hanno ammesso di usare, senza il consenso delle famiglie, i resti dei poveri feti nei rispettivi impianti “waste-to-energy” per produrre calore. In totale i bambini abortiti (o nati morti) usati per “produrre energia” sono 15.500. L’ospedale Addenbrooke di Cambridge ha bruciato 797 bambini sotto le 13 settimane. Alle madri avevano detto che i resti sarebbero stati cremati. L’Ipswich Hospital, nel suo impianto per trasformare gli scarti dell’ospedale in energia non gestito dalla struttura, ha incenerito 1.101 feti tra il 2011 e il 2013. Finchè il povero feto umano sarà considerato solo un “grumo di materia”, ma basta un’ecografia per capire che è un essere umano, queste assurde vicende potranno ancora succedere.




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