separazione

Padre negato

(© BlueSkyImage - Shutterstock.com)

di Nello Califano

La storia è quella di Giuseppe Cotroneo  – ma assomiglia a quella di centinaia di altri papà -, italiano residente a Zurigo, padre di un bambino che ormai non incontra più da più di tre anni per colpa di una certa cecità giuridica che calpesta il suo diritto alla paternità. Per protesta verso le istituzioni, Giuseppe ha deciso di “mettersi in marcia per risvegliare le coscienze”. Partito da Zurigo, ha compiuto a piedi i centotrenta chilometri che lo separavano da Berna dove ha consegnato al Consiglio Federale una petizione  per il diritto dei figli all’affidamento condiviso e all’equo mantenimento da entrambi i genitori. Accompagnato durante tutto il tragitto da Barbara Di Donato del Movimento italiano separati e Marco Mirimin dell’associazione papà separati di Torino, Giuseppe ha voluto far comprendere ai media e a tutte le persone che intendono interessarsi alla sua vicenda che non solo in Italia la paternità viene spesso calpestata e negata, ma pure nella civilissima Svizzera. Ormai troppi sono i papà che perdono il contatto con i loro figli (in assenza di comprovati e gravi motivi) a causa di una discriminatoria e sommaria impostazione sessista che pervade, ad ogni livello, le istituzioni e che, lungi dall’agire nell’interesse supremo del minore, si sta traducendo solo nella crudele privazione dell’affetto familiare fondamentale di uno dei genitori!




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