Solidarietà

Le ”bambine maledette” di Bukavu

(© zimmytws - Fotolia.com)

di Nello Califano

In Congo, le bimbe, vittime della miseria, sono spesso accusate dai familiari di portare sfortuna e costrette a prostituirsi. L’accusa di stregoneria è spesso correlata a una disgrazia familiare: una morte, un incidente, un rovescio economico o una malattia che non guarisce. Ma basta anche che un vaso si rompa. Le famiglie le cacciano e le ritrovi ai bordi delle strade, tra le bancarelle dei mercati, a prostituirsi. Nel 2001 suor Natalina ha aperto il centro di accoglienza Ek’ Bana (La casa delle bambine). Ai margini della società aveva incontrato le piccole accusate di essere streghe, aveva parlato con loro e le aveva convinte a seguirle. Il centro, pensato per ospitare 9 bambine, in questi anni ne ha accolte oltre 200 ed è abitata attualmente da più di 50 piccole donne. Ek’ Bana diventa la loro casa, ma anche il luogo da dove poter ripartire per tessere di nuovo i rapporti con le famiglie e predisporre quest’ultime a riaccogliere le proprie figlie.




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