Il seminario

Maschio o femmina?

“Sapere per educare” è il titolo del seminario di studio che si è svolto sabato 7 presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, a Roma. Iafrate, Mari e Gandolfini tra i relatori per discutere dell’educazione all’affettività e alla sessualità.

Si è svolto a Roma, sabato 7 marzo, il seminario di studi “Sapere per educare”, presso l’Aula Magna dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. Al centro della riflessione l’educazione all’affettività e alla sessualità. È intervenuta Raffaella Iafrate, associato di psicologia sociale all’Università Cattolica di Milano, spiegando che: «Oggi prevale l’idea che non si debba educare l’affettività ma basta lasciarsi travolgere dalle emozioni e favorire la spontaneità – invece, ha proseguito la docente – emozioni e affetti chiedono di essere raffinati da un lavoro educativo impegnativo. Insomma, per l’esperta «La vera sfida culturale di oggi sta nel recuperare il senso della vita umana, la sua più intrinseca funzione che è quella generativa, riappropriarsi di questo aspetto è condizione per l’autentica felicità, d’altra parte in greco felice e fecondo hanno la stessa radice». Ad arricchire la riflessione anche la relazione di Giuseppe Mari, ordinario di pedagogia generale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Secondo l’esperto «Cancellare la differenza dei profili maschili e femminili significa certo rimuovere possibili cause di discriminazione ma soprattutto vuol dire negare il profilo strutturalmente relazionale dell’essere umano». «Riguardo l’affettività – ha concluso Mari – la scuola non ha titolo a sostituire i genitori». In apertura dei lavori, anche il neurochirurgo Massimo Gandolfini, vicepresidente nazionale di “Scienza & Vita”, aveva condiviso l’orientamento, affermando: «La teoria di genere è una costruzione artificiale, senza nessuna base scientifica o biologica, che ridurrebbe l’uomo ad una sorta di essere vivente asessuato, in grado di scegliere a quale genere appartenere».

Citando Orwell, Gandolfini ha ricordato che «Dire la verità è un atto di coraggio. E noi dobbiamo avere questo coraggio».

M.P.

 




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.