Quaresima

Morire per donare vita

di Fra Vincenzo Ippolito

Il commento al Vangelo della V Domenica di Quaresima (ANNO B). La famiglia è il luogo dove la dinamica del seme è pane quotidiano.

Riflettiamo insieme…

Nella Via Crucis, la tradizione ha inserito una donna, la Veronica, che è la personificazione del desiderio che l’uomo ha di vedere Dio. “Il tuo volto, Signore, io cerco, non nascondermi il tuo volto!” (Sal 27,8-9) è la supplica del salmista, come lo era stata, molti secoli prima, del mite Mosè: “Mostrami la tua gloria” (Es 33,18). Quante persone desiderano vedere il Signore, ascoltare la sua Parola di vita, guardare il suo volto su cui splende la gloria del Padre suo. Filippo raccoglie il grido di quanti vogliono conoscere Gesù, ma anche lui, nella sera del tradimento, manifesterà la sete del suo cuore: “Mostraci il Padre e ci basta” (Gv 14,8). Tutti siamo come Filippo, da un lato desideriamo vedere il volto di Dio, dall’altro dobbiamo aiutare i fratelli a fissare lo sguardo sul Figlio di Dio fatto uomo.

A coloro che desiderano vederlo, Gesù presenta la dinamica del seme. A noi suona strana la sua risposta, ma è come se dicesse: “Se volete vedermi, dovete arrivare alla Pasqua. Solo sulla croce capirete quanto amo il Padre e faccio ciò che gli è gradito”. Gesù lo si comprende solo nella luce della sua passione, dove l’amore è pieno e lo conduce all’offerta gratuita di sé. Come il seme, il Figlio di Dio è entrato nella terra vergine di Maria e si è reso nostro fratello. Ora, con la stessa dinamica, è pronto a morire perché l’uomo abbia la vita e l’abbia in abbondanza (cfr. Gv 10,10).

La famiglia è il luogo dove la dinamica del seme è pane quotidiano, dove la morte è accolta per far frutto in abbondanza ed il rinnegare se stessi è condizione essenziale per far posto all’altro. Essere una carne sola e divenire famiglia richiede il coraggio per guardarsi in verità, per far cadere le maschere che si indossano, per essere migliori e perfetti, vivendo la vertigine di scendere sempre più in basso per rivelare l’amore. L’uomo e la donna sono l’uno per l’altro segno dell’amore di Dio, suo specchio e suo volto per i figli, segno della sua cura e della sua predilezione. Una famiglia costruita su Cristo impara da Lui la gioia del seme che non guarda alla propria morte, ma al frutto nato dall’offerta di sé.

Impegno

Questa Parola ci indica la via per vivere l’amore nella sua autenticità. Solo quando siamo disposti a mettere da parte ogni pretesa, l’amore può fiorire e portare frutto. Quali sono le pretese nel nostro matrimonio?

A cosa sono disposto a rinunciare per il bene dell’altro?

Con i figli

Procuriamoci dei semi e un vaso pieno di terra e insieme ai nostri figli spieghiamo la dinamica raccontata dal Vangelo. sarà bello veder fiorire la piantina nel tempo di Pasqua.




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