Formazione

Lavorare per vivere o vivere per lavorare?

Si è svolto ieri a Roma il secondo dei tre appuntamenti promossi da Casa Betania e Cooperativa sociale l’Accoglienza, nell’ambito del progetto “Famiglie in rete”. Al centro della riflessione il valore e il ruolo del lavoro.

Il lavoro invade sempre di più gli spazi della vita, sottraendo tempo ed energie a famiglia, affetti, riposo e tempo libero. È possibile rimettere al centro la persona? Se ne è discusso ieri a Roma, presso la parrocchia di San Fulgenzio con mons. Giancarlo Bregantini, arcivescovo metropolita di Campobasso-Bojano, presidente della “Commissione per i problemi sociali, del lavoro, della giustizia e della pace” della Conferenza Episcopale Italiana. Il prelato ha risposto a domande pressanti e attuali come: il lavoro di oggi è competitivo o competente? Quale è la giusta distribuzione del lavoro in famiglia? Lavorare per vivere o vivere per lavorare? Lavorare in un’ottica collettiva e sociale o in una individualista e privatistica?

L’incontro con il prete operaio – dal titolo “Educarci ad una nuova idea sul lavoro per rimettere al centro la persona” – è il secondo dei tre appuntamenti promossi da Casa Betania e Cooperativa sociale l’Accoglienza, nell’ambito del progetto “Famiglie in rete”, nato nel 2003 e indirizzato a famiglie, coppie e singoli che desiderino confrontarsi su questioni legate alla solidarietà e per mettersi in gioco con piccole esperienze di servizio ed apertura della propria realtà familiare.

Il primo incontro si è svolto il 5 marzo presso la parrocchia di San Lino. A guidare la riflessione padre Alex Zanotelli, sul tema: “Educarci ad un consumo sostenibile del cibo per la salute mia e degli altri”. Il terzo ed ultimo appuntamento è fissato per lunedì 20 aprile, alle 20.30 presso Casa Betania. Antonietta Potente sarà la relatrice della serata, con un intervento dal titolo “Educarci ad un’etica della prossimità per vivere meglio”.

 




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