Coppia

Se il tuo amore è una camera a gas…

di Carolina Rossi e Giulia Palombo

“Mi hai deluso! Il nostro rapporto non mi rende felice”. Quanti sposi forse senza dirlo, lo pensano? E la delusione nella crisi di coppia spesso diventa l’avamposto della rottura. Ma le crisi non rappresentano sempre un fallimento del rapporto, ma possono rivelarsi un momento di crescita e rafforzamento, se le affrontiamo nel modo giusto perché ci aiutano a capire che il primo figlio della coppia è la coppia stessa.

Giorgio e Liviana hanno chiesto una consulenza per il loro figlio adolescente che è in piena crisi ed hanno scoperto che tante questioni di crisi familiare hanno molto a che fare con la loro “instabilità di coppia”. Arianna invece si ritrova insieme con il marito di nuovo dalla sua ginecologa, un copione che si ripete da anni, a riprendere, tra gli altri, il tema della difficoltà ad avere rapporti sessuali con il proprio marito, soprattutto adesso che lei è alle prese anche con la menopausa. Hanno la sensazione di non aver tempo e di non aver mai avuto tempo per sé come coppia.

Paola denuncia di avvertire la sensazione ormai di “un muro” tra sé ed il marito. Quando lo ha conosciuto e le ha parlato per la prima volta ha sentito il cuore battere a mille, una sensazione bellissima, lei viveva solo per lui, era lui a dare senso alla sua vita, oggi invece sembra tutto svanito. Come queste, tante sono le storie di passione e conflitti che quotidianamente si giocano sul campo coniugale e familiare, tante le sensazioni e i vissuti in evoluzione sul fronte relazionale di coppia. Ma una coppia è il primo bambino di una famiglia da accudire e di cui occuparsi sempre ed intensamente perché “Gli sposi che passano il tempo a non amarsi passano il tempo a morire(I. Giordani).

Quando una coppia nasce tutto sembra molto bello, entusiasmante, semplice. È la fase dell’idealizzazione che ci fa vedere nell’altro il potenziale della realizzazione ottimale di tutti i nostri desideri. Poi pian piano le cose cambiano, c’è una fase di disillusione non sempre facile da gestire. Ancora più complessa diviene la relazione di coppia quando s’interseca con esigenze lavorative, familiari, genitoriali. Ad un certo punto, presi dall’incedere quotidiano, dagli impegni, dalle difficoltà non esplicitate e affrontate, molte coppie si riscoprono quasi come degli estranei a  condividere casa, abitudini e impegni. Quando non ci si in-contra sull’essenza dello stare insieme, per arrivare a non comprendersi fino a dare vita al conflitto, il passo diventa breve.

Molte sono le coppie che spendono il loro tempo condiviso a confliggere sempre allo stesso modo e in maniera improduttiva, scoprendo ben presto che appartenersi è questione più complessa del vivere in solitudine e finendo per scegliere quest’ultima, talvolta pur rimanendo sotto lo stesso tetto. Nel gioco delle diversità al quale ci invita il nostro “incastro” di coppia, e nella continua oscillazione tra bisogno di stare soli e bisogno di stare insieme, c’è sempre qualcosa, dell’altro, che “ci dà fastidio”, in quanto mette a rischio le nostre convinzioni su noi stessi e sul mondo, e ci obbliga ad un confronto continuo.

Il legame di coppia è un’arte ed una essenza assai complessa, tale da non poter essere delegata. Ciascuno potrà concedersi e concedere al proprio partner la possibilità di rinnovare il rapporto di coppia non contribuendo alla resa, bensì spingendosi più avanti per ricercare il senso delle difficoltà sperimentate con l’obiettivo di modificare certi copioni, certe dinamiche interattive disfunzionali. Vediamo come.

  1. Lavorare per creare un’immagine accurata e realistica dell’altro.  Non è utile rimanere rigidamente attaccati all’ideale che priva della possibilità di scrutare le ricchezze e le risorse reali dell’altro, vivendo nell’eterna attesa che l’altro cambi secondo le nostre aspettative.
  2. Assumersi la responsabilità di costruire spazi di intimità e comunicazione dedicati e chiari. Occorre che ciascuno si assuma la responsabilità di comunicare le proprie necessità e i propri desideri al partner, senza aggrapparsi all’infantile credenza che l’altro possa comprendere automaticamente necessità e bisogni.
  3. Scegliere la riflessione e la pro-positività nella gestione del rapporto di coppia. Bisogna diventare propositivi ed intenzionali nella relazione, pensandosi come compagni di viaggio che scelgono insieme la propria meta e lavorano sinergicamente per raggiungerla.
  4. Valutare le necessità. È fondamentale imparare a valutare le necessità e i bisogni di chi ci sta accanto, che sono importanti quanto i propri. Quindi occorre superare la visione narcisistica per profondere energie nel promuovere la soddisfazione della vita dell’altro.
  5. Maturare in autoconsapevolezza. Comprendi ed accetta i lati oscuri della tua personalità evitando di proiettarli sull’altro.
  6. Identificare le dinamiche disfunzionali. Per poter raggiungere l’obiettivo dell’accettazione dell’altro e delle caratteristiche uniche della propria relazione di coppia occorre lavorare sodo al fine di individuare  le dinamiche disfunzionali ricorrenti così da potenziare la capacità di valorizzarsi, sostenersi e gratificarsi a vicenda, ed infine poter migliorare le capacità comunicative e la gestione dei conflitti.
  7. Diventare consapevole che un rapporto è un viaggio verso l’amore, la completezza, l’intimità e l’unità. Come esseri umani abbiamo la capacità di amare incondizionatamente e di sperimentare l’unità con il mondo attorno a noi. Il condizionamento sociale e le imperfezioni dei nostri genitori ci hanno fatto perdere queste qualità. In un rapporto consapevole si può riscoprire la natura originaria.
  8. Accettare il fatto che per creare un buon rapporto è necessario superare delle difficoltà ed impegnarsi. In un rapporto inconsapevole si può pensare che, per avere una buona relazione di coppia, sia necessario trovare il partner giusto. Nel rapporto consapevole si comprende che devi essere il partner giusto! Nel momento in cui si sviluppa una prospettiva più realistica della relazione si comprende che un buon rapporto richiede impegno, disciplina, il coraggio di crescere e di cambiare.



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