Guerra

Siria: 4000 famiglie cristiane in fuga

Giovedì scorso i miliziani jihadisti hanno fatto irruzione in alcuni quartieri di Hassake, provocando la fuga di 4.000 famiglie cristiane. È emergenza umanitaria, l’arcivescovo Hindo lancia l’appello: “Le esigenze aumentano di giorno in giorno”.

Sono quasi 4.000 le famiglie cristiane in fuga da Hassake, dopo che i miliziani jihadisti (Daesh) sono riusciti giovedì scorso ad entrare in alcuni quartieri, provocandone l’esodo. 120mila persone, appartenenti a varie Chiese, hanno ora trovato rifugio a Qamishli, città dove l’arcivescovo Jacques Behnan Hindo, alla guida dell’arcieparchia siro-cattolica di Hassakè Nisibi, ha dichiarato: «L’esercito governativo sta riguadagnando terreno, con molta difficoltà, visto che si combatte in ambiente urbano». È emergenza umanitaria a Qamishli: «Caritas Siria ha mandato i suoi aiuti – riferisce Hindo – ma le esigenze aumentano di giorno in giorno. Tra i cristiani non ci sono feriti, ma anche molti di loro, come tutti gli altri, sono concentrati in accampamenti di fortuna. Tanti dormono all’aperto, e la situazione si complica di giorno, per il caldo insopportabile».

Dato preoccupante è l’arruolamento di parte della popolazione locale di Hassake: appena arrivati al quartiere di al-Nachwa, donne e bambini sono stati allontanati, ma i maschi e i giovani adulti rimasti si sono schierati con i miliziani del Daesh.




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