CORRISPONDENZA FAMILIARE

di don Silvio Longobardi

“Fa’ come Luigi: prega!”

3 Agosto 2015

Luigi Martin

Per la pausa estiva, condivido alcune lettere di Zelia Guérin, mamma di Santa Teresa di Lisieux, in cui emerge nitidamente la bellezza della santità vissuta nel quotidiano. Nella missiva del primo gennaio 1863, Zelia scrive a suo fratello Isidoro, residente a Parigi per studiare medicina.

Mio caro fratello,

Ti auguro un buon anno, desidero con tutto cuore che tu riesca nelle tue imprese e sono sicura che riuscirai  se lo vuoi: questo non dipende che da te, Dio protegge tutti coloro che confidano in Lui, non ne ha mai abbandonato uno. Quando penso a quello che il buon Dio, in cui ho riposto tutta la mia fiducia e nelle cui mano ho messo la cura dei miei affari, ha fatto per me e per mio marito, non posso dubitare che la sua divina Provvidenza non vegli con una cura particolare sui suoi figli.

Io sono, mio caro, in grande inquietudine a tuo riguardo. Mio marito mi fa tutti i giorni delle tristi profezie. Egli conosce Parigi e mi dice che tu sarai esposto a tentazioni alle quali non resisterai perché non hai abbastanza pietà. Mi racconta quello che ha passato lui stesso e quanto coraggio gli occorse per uscire vittorioso da tutti quei combattimenti. Se tu sapessi per quali prove è passato!… Te ne scongiuro, mio caro Isidoro, fa’ come lui; prega e così non ti lascerai trascinare dalla corrente. Se tu soccombi una volta, sei perduto. Non è che il primo passo che vale in questa strada del male come in quella del bene, dopo, tu sarai trascinato dalle onde.

Se tu acconsentissi solamente a fare una cosa che sto per dirti e se tu volessi darmela per strenna, sarei più felice che se tu mi inviassi tutta Parigi. Ecco: tu abiti vicinissimo a Nostra Signora delle Vittorie. Ebbene, entraci soltanto una volta al giorno per recitare un’Ave Maria alla santa Vergine. Vedrai che ella ti proteggerà in una maniera tutta speciale e ti farà riuscire in questo mondo per darti in seguito una eternità di felicità. Ciò che ti dico non è da parte mia una devozione esagerata e senza fondamento: ho motivo di aver fiducia nella Santa Vergine. Tu sai bene che la vita non è lunga. Tu ed io saremo ben presto al termine e saremo lieti di non essere vissuti in maniera da non rendere la nostra ora troppo amara. Bene: se hai il cuore cattivo, ti befferai di me; se non lo hai, dirai che ho ragione.

Quando mi scriverai, non parlare di quello che ti ho detto sopra sulle riflessioni di Luigi a tuo riguardo, gli dispiacerebbe. Io sono sempre felicissima con lui, mi rende la vita molto serena. Mio marito è un sant’uomo, ne auguro uno simile a tutte le donne: ecco l’augurio che faccio a loro per il nuovo anno.

Martedì ti invierò delle polpette d’oca e dei vasetti di marmellata.

Le mie figliolette1 sono molto graziose. La tua figlioccia non vuole più camminare da sola: è caduta ed è diventata così paurosa che nulla al mondo la può decidere a fare un passo senza appoggio; cammina tenendosi alle seggiole e ai mobili. Non sai quanto sia graziosa e carezzevole! Ci abbraccia senza che glielo chiediamo, ad ogni momento; invia baci al buon Gesù; non parla, ma comprende tutto, insomma, è una fenice…

(Zelia al fratello Isidoro, Alençon 1° gennaio 1863)

1 Maria, nata il 22 febbraio 1860 e Paolina, nata il 7 settembre 1861. quest’ultima era la figlioccia del signor Guérin.




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1 risposta su ““Fa’ come Luigi: prega!””

…fa’ come lui; prega e così non ti lascerai trascinare dalla corrente. Se tu soccombi una volta, sei perduto. Non è che il primo passo che vale in questa strada del male come in quella del bene, dopo, tu sarai trascinato dalle onde…

Questo affido alla preghiera ci deve realmente far riflettere sulla “caparbietà” di voler risolvere i problemi solo con le nostre forze. In questo tempo di riposo e di divertimento non manchiamo mai di rivolgere lo sguardo a Dio di ringraziarlo per il bene della vita ricevuta e per la bellezza del creato intorno a noi.La preghiera ci fa sperimentare la forza di Dio che opera in noi.

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