Ospitalità religiosa

Per il Giubileo l’ospitalità diventa Misericordia

Ospitalità religiosa

di Fabio Rocchi

Sarà operativo a breve il progetto “Ospitalità Misericordiosa” per aprire le porte a persone, famiglie o gruppi che per condizione economica o sociale non potrebbero permettersi qualche giorno lontano da casa.

Nelle prossime settimane diventerà operativo su tutto il territorio nazionale il progetto “Ospitalità misericordiosa”, promosso dal portale www.ospitalitareligiosa.it, che intende aprire le porte delle strutture di ospitalità religiose e laiche (conventi, monasteri ma anche hotel e case per ferie) ad un gesto di vera misericordia per l’anno giubilare.

Oltre tremila strutture saranno chiamate ad ospitare gratuitamente per periodi di una settimana persone, famiglie o gruppi che, per condizione economica o sociale, non potrebbero permettersi qualche giorno di serenità fuori dalle loro gravi problematiche quotidiane.

Diocesi e parrocchie individueranno i beneficiari di questo gesto tra i casi “particolari” che seguono costantemente, mentre le strutture metteranno ognuna a disposizione per un periodo concordato una o più camere destinate a quest’opera di misericordia. Sarà un nuovo modo di vivere concretamente lo spirito del Giubileo, in linea con i più recenti appelli di Papa Francesco.

Mons. Mario Lusek, direttore dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale del turismo, sport e tempo libero della CEI, ha già manifestato il suo apprezzamento per l’iniziativa.




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1 risposta su “Per il Giubileo l’ospitalità diventa Misericordia”

Siamo una famiglia con forte disagio economico (I.S.E.E. 0-zero) da 5 anni, perche’ io e mia moglie siamo disoccupati a causa della crisi, sebbene io sia muratore edile finito e abbia sempre lavorato fin dall’eta’ di 15 anni fino a che la ditta ha chiuso definitivamente.Abbiamo due figli di 10 e 12 anni a cui manca a tutt’oggi la possibilita’ di avere le cose quotidiane ma anche la possibilita’ di poter partecipare a gite o socializzare con i coetanei in qualche sport. Si vive alla giornata e quasi niente riescono ad aiutarci la parrocchia o la caritas della ns. citta’. Per non parlare di vacanze estive, irraggiungibili per noi.Credo che,invece della ”raccomandazione”del parroco, per questa iniziativa, basterebbe accoglierci solo mostrando il documento I.S.E.E. CHE TUTTO DICE DELLA DIFFICOLTA’ IN CUI VIVIAMO e….GUARDANDOCI IN FACCIA, PERCHE’ CREDO CHE, SE PER ESSERE OSPITATI PER QUALCHE GIORNO FACENDO SPENSIERARE UN PO’ I NS. FIGLI, DOBBIAMO ASPETTARE LA DECISIONE DEL PARROCO (CHE HA ALTRE 100 COSE A CUI PENSARE),STIAMO FRESCHI E INTANTO GLI ANNI PASSANO NELLA DIFFICOLTA’ PIU’ ESTREMA E NELLA DELUSIONE DI NON POTER ESSERE ACCOLTI DA NESSUNO E DA NESSUNA PARTE…VORREI INVECE CHE QUALCUNO SI METTA DI BUON CUORE A PENSARE CHE CI SONO FAMIGLIE COME LA NS. CHE FANNO FATICA A FAR SENTIRE LA PROPRIA VOCE E A PERMETTERCI DI SALTARE OSTACOLI FATTI DI INTERMEDIARI SU INTERMEDIARI SU INTERMEDIARI…

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